Nel frattempo, le segnalazioni e i presunti avvistamenti si susseguono uno dopo l’altro. L’ultima arriva dalla Sardegna, da Olbia per la precisione, dove un autotrasportatore ha detto di aver visto il giovane studente marchigiano sul traghetto salpato da Civitavecchia nella notte tra il 25 e il 26 dicembre. Ma come ha potuto imbarcarsi Roberto? Con sé non ha alcun documento, né tantomeno soldi per il viaggio. Ogni pista, tuttavia, merita di essere verificata e gli accertamenti, in questo caso, hanno dato esito negativo.
C’è poi la segnalazione di una ragazza, che dice di averlo visto salire su un autobus diretto all’aeroporto di Pescara. Per andare dove? E perché nessuno l’ha fermato? Le ricerche andavano avanti già da giorni, possibile che a nessuno sia venuto lo scrupolo di accertarsi se davvero fosse lui o meno?
E perché gli inquirenti non fanno salire i cani molecolari su quell’autobus, come suggerisce qualcuno sulla pagina Facebook “Aiutateci a ritrovare Roberto Straccia”, così da eliminare ogni possibile dubbio?
Di domande ce ne sarebbero tante, ma al momento non vi è alcuna risposta valida per spiegare quello che si sta rivelando sempre più un mistero. Intanto, continuano gli appelli in tv da parte di genitori e amici e si indebolisce la pista del rapimento, non supportata da alcun elemento valido. Più passa il tempo e più nella mente si fa strada l’ipotesi dell’allontanamento volontario. Ma perché? Da cosa è angosciato Roberto o cosa lo ha sconvolto così tanto? Chi lo conosce lo descrive come un ragazzo solare e “per bene”, quasi ad escludere un simile gesto. O forse una perdita improvvisa di memoria?
“Domani sarà il compleanno di Roberto” scrive il suo amico Secondo Vitali. “Amici di vicino e lontano ritroviamoci al solito posto (ore 8.30, ingresso lato mare della pineta D’Annunziana), con l’obiettivo di stare più vicini possibile a Roberto. Ogni anno abbiamo festeggiato il suo compleanno a casa sua di sera, quest’anno lo faremo per tutto il giorno a Pescara. Sarà una giornata di ricerca e di speranza, l’obiettivo è sempre quello di trovarlo e riportarcelo a casa”.
Ora più che mai è fondamentale l’apporto di tutti: chiunque abbia anche solo l’impressione di vederlo, non perda tempo. Le cose da fare sono semplici: chiamare i Carabinieri o la Polizia, avvicinarlo e cercare di pronunciare il suo nome. Si chiama Roberto Straccia. E domani è il suo compleanno.