Pescara. E’ arrivata in porto all’alba di oggi, direttamente dal Veneto, la draga autoscaricante “Gino Cucco”, che dovrà prelevare 72.621 metri cubi di materiali dalla darsena commerciale per poi scaricarli in mare, in un sito già individuato dall’Ispra, come autorizzato dal ministero dell’Ambiente. La prossima settimana partiranno i lavori, che proseguiranno fino a fine gennaio.
Si partirà con una fase di monitoraggio, che proseguirà fino a lavori ultimati, ma la prossima settimana si darà il via ufficiale al dragaggio della darsena commerciale. Per 50 giorni solari la Gino Cucco asporterà 72.621 metri cubi di materiale accumulati sul fondale dello slargo tra lo sbocco del canale e la diga foranea, quello progettato per le manovre di carico e scarico di mercantili e petroliere
Lo ha annunciato oggi il commissario straordinario del dragaggio Guerino Testa insieme a Francesco Gregolin, titolare della della omonima ditta di Venezia che si è aggiudicata l’appalto. La “Gino Cucco”, che è la draga più grande d’Italia e scava ad una profondità di 16 metri registrando tutto attraverso un computer, preleverà circa 4.000 metri cubi al giorno (la capacità è di oltre 1.200 metri cubi, compresa la benna). Il costo di questo intervento è di 780mila metri cubi (i fondi, pari a due milioni di euro, sono stati messi a disposizione dalla Regione Abruzzo, rappresentata oggi dal consigliere Lorenzo Sospiri, presente in banchina) . Testa, che ha parlato di una “giornata importante”, ha annunciato anche che la prossima settimana prenderà il via la caratterizzazione relativa alle ulteriori fasi di dragaggio e in base alla quale si deciderà dove conferire i materiali da prelevare nella canalina e nel porto canale. Testa ha ringraziato “tutti coloro che hanno collaborato e lavorato a questa operazione”, tra cui anche il sindaco Luigi Albore Mascia, che oggi era con il commissario (nominato a giugno). “E’ andata in onda – ha detto il sindaco Mascia – una buona collaborazione tra enti. Lavorando in silenzio e con dedizione i risultati arrivano e lo dimostra il fatto che la “Gino Cucco” sia qui.
Daniele Galli