Alberi tagliati sulle sponde del Pescara: Forestale all’oscuro?

alberitagliatilungofiumePescara. Alberi e pini da alcuni giorni vengono tagliati sulla sponda sud del fiume Pescara nei pressi del Ponte della Libertà, il cosiddetto ponte di Capacchietti. A segnalarlo sono i residenti, allarmati dal mancato intervento del Corpo Forestale.

 Numerosi e a fusto alto: gli alberi e i pini che si ergevano sulla sponda sud del Pescara insieme agli arbusti che crescono spontanei sono il naturale sostegno per i bordi dell’argine, oltre a fungere da frangisuono per i rumori provenienti dal costeggiante asse attrezzato, con somma gioia dei residenti. Da alcuni giorni, però, gli abitanti della zona di Capacchietti assistono al taglio di numerosi di questi alberi e di alcuni pini, senza che ci sia stato un intervento del Corpo Forestale. Alcuni cittadini, ieri, hanno chiamato il centralino della Forestale, e riferiscono di essersi sentiti rispondere, dagli uffici de L’Aquila, che l’unica auto che poteva intervenire sarebbe dovuta arrivare da Popoli e che avrebbe contattato la Polizia Municipale di Pescara per un sopralluogo. “Qualche minuto dopo il residente è stato avvertito sempre dalla Forestale che la Polizia Municipale di Pescara era impegnata con la partita di calcio per cui il sopralluogo non poteva essere effettuato”, afferma il consigliere Comunale Pd Antonio Blasioli, che si è interessato del caso, precisando inoltre che”il sopralluogo non è stato eseguito neanche in seguito”.

 

“Ora i residenti temono che domani mattina possa ricominciare lo scempio e chiedono”, prosegue Blasioli, “un sopralluogo che in giornata ho provveduto a richiedere  all’ufficio tecnico della Forestale per comprendere se c’è un’autorizzazione, se questa è stata rilasciata seguendo le norme di legge e se chi sta eseguendo i lavori si sia attenuto alle prescrizioni delle eventuale autorizzazioni ed eventualmente per bloccare che questo scempio abbia seguito. Ancora una volta viene commesso un oltraggio alla flora fluviale senza nessun controllo”.

 

Daniele Galli


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