“Degli undici lavoratori deceduti alcuni risultavano essere coniugati con figli”, scrive Melilla, Pertanto l’Inail, ai sensi dell’articolo 85 del DPR 1124 del 1965, procederà alla corresponsione della rendita che permetterà alle famiglie un reddito di sussistenza; invece, altri lavoratori deceduti vivevano con le famiglie di origine. ln questo caso, sempre ai sensi dell’articolo 85 del DPR 1124/65, combinato all’articolo 106 del medesimo DPR, l’Inail dovrà procedere alla valutazione dell’apporto economico del figlio perso alla sussistenza familiare”.
“Lo stesso articolo”, prosegue il deputato pescarese, “fa una distinzione nell’ambito dei soggetti beneficiari della rendita: mentre infatti coniuge, figli fino al compimento del diciottesimo anno di età e figli inabili di qualsiasi età hanno diritto alla rendita in ogni caso, gli ascendenti, gli adottanti, i fratelli e le sorelle sono tenuti a dimostrare la sussistenza dell’ulteriore requisito della cosiddetta vivenza a carico”.
“Per quanto attiene alla situazione relativa ai lavoratori deceduti nell’Hotel Rigopiano”, sottolinea Melilla, “si potrebbe determinare una diversità di trattamento da parte di Inail nell’erogazione della rendita, trattandosi di lavoratori coniugati e con figli e di lavoratori che con il loro impiego contribuivano al sostentamento della famiglia d’origine (genitori e fratelli), evitando che famiglie già duramente colpite dalla tragedia subiscano ulteriori, gravissimi danni”.