Montesilvano. Era destinato all’area metropolitana il grosso carico di droga sequestrato ieri dalla Squadra Mobile della Questura di Chieti e che ha portato all’arresto di un incensurato di 32 anni di Pescara, M.M. le sue iniziali, per detenzione a fine di spaccio di stupefacenti con l’aggravante della notevole quantità.
In un’abitazione di Montesilvano della quale l’uomo aveva la disponibilità, i poliziotti hanno trovato 40 chilogrammi di marijuana, 5 chilogrammi di eroina e 132 grammi di cocaina oltre a una bilancia e tanti bilancini di precisione e ad una grossa pressa quasi professionale che veniva utilizzata per trasformare la cocaina in pietra.
Valore dello stupefacente, sul mercato, almeno 500 mila euro. Per gli inquirenti quello di Montesilvano era una sorta di laboratorio-deposito mentre l’eroina del tipo brown sugar potrebbe avare un elevato grado di purezza.
L’indagine prende in un certo senso spunto, ma non vi è alcuna connessione fra i due fatti, come specificato in conferenza stampa dal dirigente della Mobile teatina Francesco Costantini unitamente all’ispettore Licio D’Antuono, dall’omicidio del 40enne teatino Fausto Di Marco ucciso lo scorso 9 ottobre con una fendente alla gola davanti ad un circolo privato di Chieti Scalo.
“L’omicidio Di Marco – ha spiegato Costantini – è stata l’occasione per fare il punto della situazione sulla criminalità nella nostra provincia. E quindi abbiamo iniziato un’attività di prevenzione e soprattutto info investigativa che ci ha consentito di conoscere, oltre allo stato della criminalità, anche alcune notizie che poi sono state negli ultimi tempi debitamente sviluppate.
Sviluppando una di queste – ha aggiunto Costantini – siamo riusciti a focalizzare l’attenzione su un’autovettura che procedeva dalla nostra provincia in direzione Pescara, l’abbiamo seguita e al confine fra Montesilvano e Pescara abbiamo visto scendere un giovane e anche per il suo atteggiamento particolarmente nervoso abbiamo deciso di sottoporlo a perquisizione.
Abbiano trovato una chiave che conduceva ad un appartamento nella sua disponibilità e abbiamo trovato quel grosso quantitativo di stupefacente”.
Non si esclude il coinvolgimento di altre persone ed in tal senso si continua ad indagare.
L’inchiesta è coordinata dal pm Campochiaro della Procura della Repubblica di Pescara e, sempre nel carcere di Pescara, è stato rinchiuso l’arrestato. Costantini ha poi tratteggiato la situazione di Chieti Scalo.
“Non vorrei gettare falsi allarmismi – ha detto il dirigente della Mobile – sicuramente con la massiccia presenza di locali notturni e di studenti, negli ultimi anni la richiesta di stupefacente è aumentata.
Criminalmente la zona di Chieti Scalo la possiamo collegare a Sambuceto, a Pescara e a Montesilvano perché è un unicum dal punto di vista criminale. C’è stato sicuramente negli ultimi anni una concentrazione di studenti tutta sullo Scalo e anche l’apertura di locali notturni ha prodotto l’aumento di richiesta di sostanza stupefacente”.