I vigili del fuoco hanno appena estratto dalle macerie dell’hotel Rigopiano tre bambini.
Si tratterebbe – si apprende da fonti degli stessi vigili del fuoco – di quel gruppo di persone che era stato individuato per ultimo.
Attorno alle 16, gli uomini dei Vigili del Fuoco, del Soccorso alpino e della Guardia di Finanza che stanno lavorando da ore, avevano stabilito un contatto con un ulteriore gruppo di superstiti, tre persone, dopo quello di sei trovato in mattinata e una settima persona individuata nel primo pomeriggio.
I soccorritori avevano iniziato a parlare con loro ma ancora non erano riusciti a raggiungerli. Dai primi contatti sembrava si trattasse di due bambini e una donna ma quando li hanno trovati hanno visto che erano tre bimbi.
SALVATI DALLE TUTE DA NEVE
“Le condizioni fortunate che hanno permesso ai superstiti di restare vivi sono state l’avere a disposizione abbigliamento pesante, infatti con le tute da neve si sono coperti”, lo ha detto dall’ospedale di Pescara il primario della rianimazione dell’ospedale di Pescara, Tullio Spina, durante la conferenza stampa per fare il punto sulle condizioni di salute dei tre superstiti dell’hotel
“Inoltre”, ha spiegato il medico, “non sono stati a contatto con la neve perché la struttura, seppur parzialmente crollata, li ha protetti. Questo ha permesso che non si raffreddassero troppo”.
CONTESTAZIONE DAI PARENTI
Durante la conferenza, alla quale erano presenti anche il direttore sanitario di presidio, Rossano Di Luzio, il primario di Pronto soccorso, Alberto Albani, e il direttore settore Sanità della Regione, Angelo Muraglia, ci sono stati momenti di contestazione da parte dei parenti dei dispersi. I familiari hanno urlato pretendendo informazioni sui loro congiunti: “Sono sotto otto metri di neve e sono 50 ore che aspettiamo. Vergogna”. Il personale sanitario ha cercato di tranquillizzarli, spiegando che gli operatori conoscono solo i nomi delle persone già arrivate i ospedale.