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Montesilvano, una discarica al posto di un lago: bloccato progetto nell’area del Saline-Alento

Montesilvano. Un esposto di Lega Nord blocca il “prosciugamento” di una cava sul Saline per costruire una discarica di inerti. Forestale, Finanza e Noe hanno valutato e bloccato il progetto per il drenaggio del laghetto.

Sono stati i rappresentanti regionali e provinciali della Lega Nord La Lega Nord Abruzzo ad attivare, attraverso un esposto, le verifiche da parte del Corpo Forestale dello Stato, del  Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, e della Guardia di Finanza, nonché dell’Arta e del Servizio di tutela ambientale della Provincia di Pescara, sulla fattibilità del progetto che prevedeva il prosciugamento dell’acqua contenuta all’interno della cava d’estrazione d’inerti denominata Vestina Calcestruzzi, “naturalizzata e biologicamente viva, per divenire una discarica di rifiuti inerti, ed in particolare per le terre e rocce da scavo non escluse dal regime dei rifiuti. La cava di Montesilvano, secondo i leghisti, è inclusa in un area, quella Sin Saline-Alento, già fortemente compromessa ed alterata dagli effetti antropici: “il drenaggio dell’acqua del lago avrebbe condannato a morte certa tutta la fauna e la flora che oggi vi dimora”, afferma Claudio Burrini. “Si è, così, evitato un danno alla fauna locale, specie sia aviarie che ittiche protette a livello comunitario”, prosegue l’esponente leghisa, “alla luce di quanto valutato non risultava nessuna progettualità, correlata alla realizzazione della discarica, per salvaguardare le specie minacciate da questa invasiva modificazione dell’Habitat. L’egoismo di una cordata di imprenditori, o singola volontà di un progettista, non può derogare norme comunitarie in materia di tutela ambientale. Inoltre il rischio diffuso, è che una discarica d’inerti possa celare nel tempo minacce occulte all’ambiente, quale la miscelazione di rifiuti o divenire un ricettacolo incontrollato di ogni tipologia di scarti: fenomeno reale, attuale e drammaticamente pericoloso”.

“Ad oggi il progetto appare bloccato e la fauna che dimora in quell’ecosistema può continuare la sua esistenza”, conclude soddisfatto Burrini.

 

Daniele Galli