Pescara. L’arrivo dell’Esercito in città, con trenta militari dell’82° reggimento Torino che pattuglieranno la stazione, l’Area di risulta e piazza Santa Caterina, alza la polemica dei sindacati di polizia. Un’immagine priva di forza è quella che tratteggiano Silp e Coisp, preoccupati per le conseguenti ricadute sulle “divise blu”.
Una lettera aperta, indirizzata a Prefetto e Questore di Pescara, che ieri hanno presentato in pompa magna l’iniziativa, è stata scritta dai segretari provinciali di Silp e Coisp, Salvatore Colangelo e Giovanni Catitti, perplessi sullo “sbarco dei trenta” a Pescara, “quello che possono garantire è soltanto un’ immagine di forza, ma poco o niente ai fini sostanziali”.
“L’impiego di militari nelle strade, solo in apparenza è indice di sicurezza”, sottolineano, “ma al contrario è segno di debolezza ed incapacità di non saper fare funzionare il sistema sicurezza. La Sicurezza e il controllo del territorio possono invece, essere pienamente garantita solo da una politica di potenziamento delle forze dell’ordine, che anche con spirito di sacrificio, sono le uniche deputate e con professionalità capace di espletare i compiti così tipici ed importanti”.
Critiche anche dal gruppo consiliare di Fli, con i consiglieri Lerri e Pignoli, preoccupati “per la esiguità del numero di militari impiegati in compiti che appaiono istituzionalmente avulsi dai compiti e dalle funzioni storicamente assegnate agli appartenenti alle forze armate, chiamati ora a vigilare – allo scopo di soddisfare mere esigenze di visibilità e di propaganda ministeriale – le zone centrali della città, anziché essere impiegati per il controllo delle zone periferiche, ove più seri ed evidenti sono i fenomeni di microcriminalità”.
Daniele Galli