Asse attrezzato Chieti-Pescara: 14 sigle chiedono declassamento

asse_attrezzatoPescara. Scongiurare l’introduzione del pedaggio sull’Asse attrezzato Chieti-Pescara procedendo al suo declassamento sembra essere l’unica via percorribile. Di questo sono convinte le 14 sigle sindacali che hanno inviato un documento congiunto alle istituzioni regionali e i parlamentari abruzzesi, in vista di un incontro fissato per lunedì prossimo.

Il declassamento è cosa dovuta, “perché l’arteria ha perduto progressivamente la sua funzione di collegamento con il casello autostradale da e per Roma, finendo inglobata nella viabilità urbana dell’area Chieti-Pescara, con utilizzo prevalente da parte di pendolari che quotidianamente si spostano all’interno dei centri che ne fanno parte”; questo è quanto si legge nel documento redatto da pool di sigle regionali e dell’area metropolitana (Adoc, Cgil, Cia, Cisl, Cna,Coldiretti, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Federconsumatori, Ugl e Uil). I mondi dell’industria, dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio, dei servizi, delle associazioni dei consumatori e dei sindacati del lavoratori, si sono dati questo obiettivo, organizzando per lunedì prossimo, 11 luglio, un confronto con le massime rappresentanze istituzionali regionali e locali, oltre che con i parlamentari abruzzesi. L’incontro, in programma alle 10 nella sala Camplone della Camera di commercio adriatica è aperto ad una folta e platea di interlocutori istituzionali: i parlamentari abruzzesi; il presidente della Regione, Gianni Chiodi; l’assessore regionale ai Trasporti, Giandonato Morra; i consiglieri e assessori regionali eletti a Chieti e Pescara; i presidenti delle due Province; i sindaci dei Comuni di Chieti, Pescara, Cepagatti, Manoppello, Spoltore e San Giovanni Teatino; i presidenti dei due enti camerali. Sono questi i soggetti, ma in particolare alla nutrita pattuglia di deputati e senatori abruzzesi che già dalla prossima settimana sarà alle prese con la discussione sulla conversione in legge del decreto-sviluppo varato dal governo, ai quali il raggruppamento di sigle ha inviato nei giorni scorsi un documento congiunto chiedendo di superare le tradizionali distinzioni tra maggioranza e opposizione, con l’obiettivo di cancellare, in sede di conversione del decreto, l’introduzione del pedaggio: “Qualunque decisione diversa – avvertono gli organizzatori – non sarebbe compresa dagli abruzzesi, e vedrebbe una forte mobilitazione della comunità regionale contro quelle istituzioni e quei parlamentari che non sosterranno la richiesta della comunità abruzzese”.

 

Daniele Galli


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