“Si tratta di una piccola realtà dei colli pescaresi” spiega il parroco don Tommaso Fallica “che vive l’itinerario spirituale, da diversi anni, in una struttura comunale, un ex edificio scolastico, concesso per un periodo provvisorio. Eppure i fedeli utilizzano la sede dal 1996, nonostante la vicinanza di chiese come Cristo Re dell’Universo, la Madonna dei Sette Dolori e la nuova San Giovanni e San Benedetto , nonché la parrocchia di Gesù Bambino”.
L’arcivescovo era stato invitato dal giovane parroco per verificare le documentazioni sui rischi connessi alla fatiscente struttura. Una documentazione già presentata da tempo agli uffici comunali, senza tuttavia ricevere alcun tipo di riscontro.
Una situazione non tollerabile che ha determinato una certa paura nello stesso Mons. Valentinetti, memore di quanto accaduto anni fa nella scuola di San Giuliano, in Molise. L’arcidiocesi di Pescara-Penne non vuole assumersi una responsabilità così grande.
Non sono mancate le lamentele di alcuni parrocchiani, condizionati più dal campanilismo che dalla necessità pastorale di un edificio di culto in zona. “Non capisco tanta preoccupazione” aggiunge il parroco “in parrocchia si celebrano pochissimi sacramenti e rilascio continuamente nulla osta ai fedeli per recarsi altrove”. Anche lo stesso Consiglio parrocchiale per gli affari economici si era espresso approvando l’operato del Parroco e suggerendo, quindi, “di porre in essere e in tempo breve tutti gli accorgimenti necessari ed opportuni per la sicurezza, salvo restando le responsabilità di ciascuna parte nei propri ambiti”.
L’ultima messa don Filippo la sta celebrando in questi minuti. È cominciata alle 19.30, ma domani i parrocchiani dovranno andare altrove. Per la loro sicurezza.