Pescara. Un operaio romeno di 22 anni è morto oggi pomeriggio a seguito dell’incendio di una cisterna, avvenuto durante i lavori in una villa in via Valle Roveto, sul lungofiume a pochi passi dall’ospedale. Un altro lavoratore è riuscito a mettersi in salvo.
L’episiodio è avvenuto intorno alle 17:00 a villa Annarita, una residenza privata con approdo sul fiume, adiacente ad un cantiere navale che costeggia la pista ciclabile parallela a via Del Circuito. Dalle prime ricostruzioni avanzate dai vigili del fuoco, coordinati dal comandante provinciale Pietro Di Risio, Gabriel Babici, operaio rumeno residente a Civitella Casanova che avrebbe compiuto 22 anni il prossimo 10 luglio, stava lavorando per conto di un’impresa di Vicoli alla sistemazione di un vecchio serbatoio di gasolio interrato, probabilmente utilizzato dall’imbarcadero adiacente all’abitazione, in passato adibita a club nautico. Il giovane era affacciato alla stretta imboccatura, circa 50 centimetri di diametro, quando una parte della vetrificazione interna al contenitore si sarebbe staccata dando vita ad un processo di combustione per la reazione chimica tra la vetroresina e un’altra sostanza usata per accelerare l’asciugatura; mentre altre ipotesi parlano di un residuo di gasolio innescato dalla scintilla scaturita da un macchinario. La morte del giovane sarebbe avvenuta per intossicazione, nonostante il corpo abbia riportato ustioni. I residenti della zona, che è stata immediatamente bloccata dalla polizia municipale, raccontano di aver sentito un’esplosione e di aver visto una colonna di fumo nero alzarsi in cielo per poi ridepositarsi velocemente. Sul posto sono intervenuti, oltre ai vigili del fuoco e al personale del 118, la squadra Mmobile, diretta da Piefrancesco Muriana, che si sta occupando della vicenda. A questi si sono aggiunti i carabinieri, ma in un secondo momento è rimasta solo la polizia scientifica per i rilievi del caso, e dopo gli accertamenti eseguiti dal medico legale la salma è stata condotta nel vicino obitorio.
Salvo invece, solo qualche lieve ustione sul corpo, l’altro operaio, del quale non si conosce il nome: un uomo sulla 40ina, apparentemente extracomunitario; alle 20:30 si è allontanato da villa Annarita, accompagnato da una donna e alcuni colleghi, con indosso ancora gli abiti sporchi e baffi e capelli bruciacchiati, stringendo nervosamente tra le mani una busta contenente le scarpe anti-infortunio, visibilmente sconvolto, ma taciturno. Questi sarebbe rimasto intrappolato per vari minuti all’interno della cisterna incendiata, riuscendone miracolosamente illeso dopo le manovre di salvataggio dei pompieri. Appena appresa la notizia, in via Valle Roveto erano arrivati i colleghi di Babici e il fidanzato della sorella, che ha parlato del giovane come di un operaio molto preciso, che faceva il suo lavoro con passione da qualche anno.
Daniele Galli