Fa sniffare cocaina ad una 15enne: il video che ha incastrato una donna di Cappelle

cocainaminorennecappellePescara. Immagini agghiaccianti, ma necessarie a fare arrestare una 40enne di Cappelle sul Tavo, che per aggiudicarsi le grazie della figlia 15enne del proprio convivente le faceva sniffare cocaina sul tavolo di casa. L’episodio risale al 1 marzo, ma oggi i carabinieri di Spoltore hanno arrestato gli spacciatori della donna e diffuso le immagini catturate con una microcamera piazzata nell’abitazione: la sniffata che ha incastrato la donna e messo la ragazza sotto tutela sociale.

Le immagini non differiscono troppo da una comune sniffata, se non fosse che sedute attorno al tavolo del tinello di una casa di Cappelle ci sono G.S., 40 anni, e una ragazzina di soli 15 anni, figlia del convivente della donna. Gesti da consumatrice abituale: G.S. sparge la polvere bianca sul tavolo, “acchitta” due piste usando due carte da gioco napoletane, trita per bene le pietruzze più grandi, sfrega tra loro le carte per pulirle dalla cocaina addensatasi sopra, la assaggia leccando il tre di bastoni e sembra esclamare, leggendo il labiale lasciato fuori dai quadratini che salvaguardano la privacy, :“Buonissima”. Poi allunga alla ragazza la classica cannuccia fatta con una banconota arrotolata, la invita a servirsi: la 15enne si china sul tavolo, segue le istruzioni della “matrigna”, infila la cannuccia nella narice, con un dito tappa l’altra e parte con la “botta”. La donna, compiaciuta, le fa vedere come si fa: cannuccia via, senza mani, a naso aperto.

A riprendere le immagini è la telecamera nascosta piazzata con maestria dai carabinieri di Pescara, che in quel pomeriggio del 1 marzo scorso erano appostati all’esterno della casa, pronti ad intervenire non appena visionate in diretta le immagini della donna che induceva la ragazza all’uso dello stupefacente. Non sono riusciti ad evitare che la ragazza assumesse la sostanza, ma l’irruzione è stata comunque repentina, portando all’arresto della donna in flagranza di reato per cessione di sostanze stupefacenti aggravato a minore ed abuso della relazione domestica e di parentela. I dettagli sono stati resi noti stamane dal tenente Salvatore Invidia, coordinatore della compagnia di Pescara, e dal maresciallo Silvio Tomassini, comandante della Stazione di Spoltore, dal quale sono partite le indagini a febbraio scorso.carabinierispoltoretomassiniinvidia

Il maresciallo, infatti, era venuto a conoscenza della confessione fatta dalla giovane in classe ad alcune compagne della scuola media di Spoltore; un uso di cocaina all’interno delle mura domestiche accertato anche, tramite le informazioni ricevute all’interno del raccolto retaggio sociale che contraddistingue un paesino come Spoltore o Cappelle. G.S., infatti, era nota all’Arma come consumatrice abituale di cocaina, ma a spingerla ad indurre la ragazzina allo stesso uso sembra essere stata la ricerca di un’ascendente sulla stessa giovane. Ma a miscelare gli ingredienti di una storia che parla di emarginazione sociale c’è, a monte, la separazione dei genitori della ragazza. La madre, infatti, risiede a Spoltore, e la ragazza vive con il padre nella casa di Cappelle, dove convive da pochissimi mesi con G.S.; l’uomo, autotrasportatore, è spesso lontano da casa per lunghi periodi di lavoro, lascia così, ignaro di tutto, la figlia insieme alla convivente e alla figlia di questa, di soli 7 anni.

Così come gli adulti lasciano assaggiare il caffè dal cucchiaino ai bimbi per guadagnarsene fiducia e affetto, G.S. fa provare la coca alla figliastra: “Voleva mostrarsi donna mondana”, racconta Tomassini. Le indiscrezioni da lui raccolte e la gravità del fatto spingono immediatamente il Sostituto Procuratore Barbara Del Bono a disporre l’installazione degli apparati di intercettazione video-ambientale nella casa di Cappelle; la telecamera viene piazzata abilmente dai militari senza lasciare alcuna traccia, tant’è che la donna, senza avvertire alcuna minaccia, da “lezioni di sniffata” alla ragazza in diretta, mentre gli uomini del tenente Invidia seguono la scena dall’esterno e fanno irruzione nella casa in pochi attimi proprio mentre la ragazza si china sul tavolo del tinello con la cannuccia nel naso. La donna, non sapendo di essere filmata, nega tutto agli agenti, ma le immagini la incastrano e scattano le manette. La donna viene arrestata, mentre la 15enne viene portata in una comunità in affidamento ai servizi sociali; nello stesso pomeriggio gli assistenti preleveranno l’altra bimba, direttamente presso la scuola elementare di Spoltore, e condotta con la sorellastra nella stessa struttura per ricreare un possibile ambiente familiare, nonostante l’equilibrio psicologico già fortemente turbato.

cappellespaccioridiroccomorelliLa quindicenne, fortunatamente, non ha mostrato i classici sintomi di dipendenza che contraddistinguono i cocainomani, segno che la donna non l’aveva già compromessa pesantemente. A seguirla, ora, ci sono medici e psicologi. Le indagini degli uomini di Invidia, invece, sono proseguite fino alla notte scorsa, portando all’arresto di una coppia di coniugi Rom, Costantino Morelli, 38 anni, e Sabina Di Rocco, 35 anni, entrambi pescaresi residenti da tempo a Cappelle, dove avevano instaurato un fulgido spaccio: “I due pusher frequentavano abitualmente la donna, e gli inquirenti hanno accertato numerosi episodi di cessione di eroina e cocaina a tossicodipendenti”, ha riferito Invidia. Elementi che, unitamente alle abitudini da cocainomane della donna, porteranno a ritenerli come suoi spacciatori.

 

 

Daniele Galli



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