Pescara, chiude la biblioteca regionale: flash-mob di protesta

bibliotecaregionaledigiampaoloPescara. La biblioteca regionale Di Giampaolo, sita sotto i portici di piazza Salotto chiuderà. Contro la decisione della Regione, i Giovani democratici pescaresi organizzano per martedì 31 maggio un flash mob di protesta nella stessa piazza.

L’affitto dei locali costa troppo e la Regione opta per la chiusura. Contro questa decisione e contro una più ampia difesa degli spazi culturali a Pescara, i Giovani democratici di Pescara hanno organizzato per martedì 31 alle 16:00 un flash mob a piazza Salotto, luogo ormai eletto dai ragazzi pescaresi come preferito per questa particolare manifestazione; in questo caso, ancor più attienente alla causa: “Il nostro desiderio”, dice il segretario cittadino Mirko Frattarelli, “è quello di ritrovare una Piazza centrale degna di una città come Pescara, che non si riduca a puro labirinto di vetrine di boutique, ma che continui ad ospitare anche luoghi di socializzazione e coinvolgimento della cittadinanza tutta, dai bambini agli anziani, dagli studenti ai lavoratori e agli uomini di cultura, uniti dai valori comuni della condivisione di sapere e conoscenza”.

“Chiediamo dunque una mobilitazione cittadina per chi come noi condivide il valore della cultura come elevazione dell’individuo e della collettività. La crescita di una città dipende soprattutto da questo, e non solo dalle entrate economiche degli affitti di bar e negozi altolocati. Siamo disposti a proposte alternative di creazione di nuovi ambienti, concomitante ad azioni di ristrutturazione e ampliamento dei vecchi spazi. Vogliamo una soluzione diversa dalla chiusura definitiva e siamo pronti a metterla in atto” conclude il giovane esponente Pd.

Per la stessa biblioteca, a febbraio scorso era stato lanciato l’allarme da Roberto di Lodovico, segretario provinciale Sel nonché operatore della stessa biblioteca: “Per la nostra struttura, un centro culturale, la Regione ha stanziato solo 3700 euro da spendere per attività culturali, per lo stipendio dei 10 dipendenti, l’acquisto dei libri e dei giornali per l’emeroteca. Siamo stati costretti a disdire tutti gli abbonamenti con le riviste e tiriamo avanti con le donazioni dei privati: un sintomo di difesa dei cittadini verso il bene pubblico”, aveva detto nel corso di una manifestazione a difesa della biblioteca Provinciale.

 

Daniele Galli

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