“E’ giunto il momento di fare chiarezza” spiega il presidente del Consorzio Imprese Balneari dell’Adriatico Riccardo Ciferni “per la salvaguardia di centinaia di famiglie e di migliaia di lavoratori. La manifestazione partirà alle 16 e proseguirà a oltranza, con permanenza anche notturna per far sentire la voce della costa adriatica. Le concessioni balneari di Pescara e dell’intera costa italiana stanno vivendo un momento di drammatica incertezza che ha concretamente messo a rischio posti di lavoro, investimenti e aziende storiche. Da mesi ormai abbiamo denunciato le criticità della Direttiva Bolkestein che di fatto impone la messa a bando di tutte le nostre attività nel 2015, aprendo la porta anche a ingressi esterni di dubbia provenienza, a possibili infiltrazioni, distruggendo al tempo stesso delle attività storiche, che hanno scritto la storia della nostra economia balneare, la storia stessa del capoluogo adriatico. Mesi fa abbiamo manifestato tali perplessità e le preoccupazioni di centinaia di famiglie nel corso di un incontro con il Senatore Gasparri pure firmatario di un documento parlamentare teso a sollevare la problematica. Appena una settimana fa è stato emanato il Decreto Tremonti con il quale si sanciva il riconoscimento del diritto di superficie sul costruito alle concessioni esistenti, diritto che, a fronte del relativo pagamento da parte dei balneatori stessi, avrebbe avuto la durata di 90 anni, un passo deciso e condiviso che in qualche modo puntava alla salvaguardia di quella che è una peculiarità dell’economia italiana e del suo mondo produttivo, senza interferire sul diritto di accesso sulla spiaggia. All’improvviso però quello stesso Decreto è stato rivisto e il diritto di superficie è stato ridotto a vent’anni, rigettando nel caos e nella disperazione centinaia di imprenditori. A questo punto chiediamo il sostegno del Governo a tutela di una tipicità locale, chiediamo risposte chiare al Governo e l’assunzione di decisioni definitive”. Per tale ragione a partire da domani, dalle 16 in poi, oltre un centinaio di concessionari si accamperanno a Roma, sotto la sede del Senato, per iniziare un sit-in e uno sciopero della fame a oltranza e manifestare la propria disperazione. “Ovviamente” conclude Ciferni “dormiremo in piazza finché non saremo ricevuti e soprattutto non conosceremo la decisione finale del Governo circa il nostro futuro”.