Pescara, sversamenti nel fiume: terzo esposto in Procura

Pescara. Terzo esposto alla Procura, a partire da maggio, contro lo sversamento diretto nel fiumee nel mare, dei liquami non sottoposti a depurazione da parte della ditta che gestisce l’impianto di via Raiale. A depositarlo stamani è stata l’associazione Pescara Mi Piace.

“Una procedura che, secondo i primi calcoli”, sostiene il portavoce Armando Foschi, “ha causato, tra settembre e ottobre 2016, uno sversamento di liquami per ben 234 ore. Tradotto, secondo un calcolo approssimativo, sono finiti nel mare tra i 356milioni e i 700milioni di litri di liquami oltre ad almeno 113milioni di litri di acido peracetico, od Oxystrong, nel tentativo di compensare l’impatto ambientale di quei liquami”.

“Un calcolo cervellotico e approssimativo” ribatte il vice sindaco Enzo Del Vecchio, “facendo confusione fra reflui e acque piovane, cifre impressionanti a cui mancano logica e algoritmo.

Solo per trasportare 113.000 metri cubi di acido peracetico al depuratore, ci sarebbero voluti almeno 3.800 autobotti (la capienza della cisterna di un mezzo è di circa 30 metri cubi); un viavai, 3.800 viaggi, che si sarebbe verificato fra i mesi di agosto e settembre”.

“Va da sé che solo questi numeri, talmente stratosferici e privi di benché minimo riscontro oggettivo, oltre che di buon senso”, conclude Del Vecchio, “denotano la totale irresponsabilità di un soggetto che, pur di acquisire un minimo di visibilità, è pronto anche a lanciare cifre spaziali”.

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