Il pilota del porto, Leonardo Costagliola d’Abele, dopo le ultime mareggiate ha scritto alla Capitaneria di porto per informare che con i fondali attuali “e’ rischioso effettuare manovre di entrata e di uscita dal porto in sicurezza” e la possibilita’ di “causare un incagliamento o, ancora peggio, danni strutturali al timone e all’elica delle imbarcazioni e’ elevata”. La Capitaneria ha, quindi, emanato l’ordine di chiusura del canale per le imbarcazioni commerciali, che oggi sono rimaste attraccate alle banchine. I primi provvedimenti hanno annullato le operazioni della nave Niker, che avrebbe dovuto rifornire di gasolio l’impresa Di Properzio; per il momento rimane ormeggiata in alto mare, in attesa di essere dirottata verso qualche porti più sicuri.
“Questo è il primo effetto negativo”, commenta il consigliere comunale Pd Enzo Vecchio, “il porto di Pescara e la sua economia perdono un primo pezzo, quello commerciale e quello turistico, poichè in questa situazione è preclusa anche la stagione turistica legata ai collegamenti del catamarano della Snav con la costa croata”. A circolare nel canale, oggi, solo piccole imbarcazioni, gommoni e mosconi. “Intanto”, conclude polemico Del Vecchio, “le istituzioni continuano a sostenere la prosecuzione di quella farsa chiamata dragaggio”
Daniele Galli