Pescara, tre neonati morti in ospedale: la Asl indaga

ospedale_pescaraPescara. Tre neonati morti per un’infezione batterica nel reparto di neonatologia dell’ospedale Santo Spirito. Il batterio killer si chiama Serratia, molto pericoloso per i nati prematuri; il focolaio è scattato a Pasqua: la Asl indaga per il rispetto del protocollo sanitario.

Sarebbe scattata venerdì santo, il 22 aprile scorso, l’emergenza batterica nel reparto di neonatologia dell’ospedale pescarese. A ricostruirlo sono state le procedure sanitarie che la stessa Asl ha adottato subito dopo aver scoperto il batterio nel sangue di un bimbo nato in quella data. Un batterio abile a diffondersi in ambienti ospedalieri, tra i rifiuti o nelle vicinanze dei liquidi; subito dopo averne scoperto la presenza nel sangue del bambino (nato con una gestazione regolare), la Asl riferisce di aver immediatamente attivato il protocollo d’emergenza: il bambino è stato trattato con 4 terapie antibiotiche differenti, così come altri 4 risultati contagiati dalla Serratia, mentre il reparto veniva disinfettato e monitorato a tappeto.

La causa principale alla quale si appella l’Azienda sanitaria è la prematurità dei neonati contagiati, condizione che li costringe al fragile e vulnerabile peso compreso tra il mezzo chilo e il chilo; mentre il bimbo dal quale il focolaio è partito è riuscito a superare la crisi, insieme ad un altro dei prematuri, per gli altri tre non c’è stato scampo. Una situazione mai accaduta a Pescara, come sostiene il manager della Asl pescarese Claudio D’Amario, una situazione “emergenziale” alla quale il nosocomio ha risposto prontamente “limitando” le conseguenze ai casi più “fragili”. Resta, ora, la tragedia per le famiglie, mentre si allunga l’ombra della malasanità sui reparti di neonatologia e chirurgia pediatrica, assommando queste morti bianche alle storie denunciate dai coniugi Alinovi, Di Pancrazio, Di Teodoro e altri genitori che, più o meno recentemente, hanno condiviso il più triste dei lutti.

Daniele Galli


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