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Pescara, caos mense: i bambini dell’asilo restano senza pranzo

Pescara. Bambini rimasti senza pasto, seduti nei refettori senza niente in tavola: parte nel peggiore dei modi e con disagi notevoli il nuovo appalto per il servizio di refezione nelle scuole pescaresi.

Dopo i ricorsi che hanno rallentato il bando, è partito ieri il nuovo servizio mensa nelle scuole di Pescara. Nessun vantaggio organizzativo, a quanto pare, deriva dall’aggiudicazione alla stessa ditta che aveva la gestione negli anni precedenti, la Cirfood, e la settimana di ritardo rispetto all’avvio dell’anno scolastico sembra poca cosa.

In alcune scuole primarie, la Renzetti di via Prati e in quella del rione Gescal, ai Colli Innamorati, i bambini sono rimasti ieri senza pranzo: a riferirlo, su segnalazione di numerosi genitori infuriati, è il consigliere comunale di Forza Italia Vincenzo D’Incecco.

Il ritardo di una settimana era stato ampiamente preannunciato, dando modo ai genitori di organizzarsi per riprendere i bambini per tempo, “ma ieri, al primo giorno di servizio mensa, inspiegabilmente”, riferisce D’Incecco, “i bambini tra i 3 e i 5 anni sono rimasti senza mangiare”. Le maestre, come di consueto, hanno preparato gli alunni, intorno alle 12:00, manine lavate e tutti nei refettori in attesa della “pappa”, che sarebbe dovuta arrivare entro le 12:30, ma l’attesa è stata vana, così come sono state vane le richieste di spiegazioni inoltrate alle segreterie scolastiche: “Il servizio dipende direttamente dal Comune”, aggiunge D’Incecco, “le scuole non hanno avuto nessuna comunicazione e non hanno potuto né provvedere né dare risposte ai genitori, giustamente infuriati”.

Meno peggio è andata ai bimbi che sono stati raggiunti dai genitori intorno alle 13, ma in tanti vanno a riprendere i figli anche alle 14:30 “ed è stato un inferno per i piccoli rimanere senza mangiare, così come per le maestre riuscire a tenerli calmi”.

Dal Comune però, dove la Giunta “congelata” dal sindaco Alessandrini ha rallentato un po’ tutti gli uffici, nessuna risposta al “mistero”, nonostante le proteste arrivate dalle direzioni scolastiche. Ma stamattina la scena si è ripetuta, o quasi: i pasti arrivati alle 12:45, con le maestre già pronte a disperare e nessuna spiegazione per il disagio.

“Speriamo si tratti di una disorganizzazione solo temporanea, queste cose pesano su dei bimbi così piccoli”, conclude D’Incecco, che ha già richiesto la convocazione di un’apposita seduta della commissione Politiche Sociali e Scuole.