Pescara. Si è conclusa nel pomeriggio di oggi la procedura di occupazione dei terreni situati nell’area Liberatoscioli-General Marmi, sul lungofiume nord, destinati a ospitare il futuro Ponte Nuovo dell’ex Camuzzi. Da questo momento il Comune è ufficialmente possessore della superficie in cui sarà possibile aprire il cantiere.
Lo hanno annunciato gli assessori alle Grandi Opere Isabella Del Trecco, allo Sviluppo del Territorio Marcello Antonelli e al Contenzioso Berardino Fiorilli che questa mattina hanno seguito la vicenda.
“Piano regolatore generale del Comune di Pescara ha sempre previsto la presenza del ponte nell’area Liberatoscioli” hanno precisato i due. “Nel 2007 il Prg ha subito una variante, approvata prima dalla giunta, poi dal Consiglio comunale nel 2008, una variante che ha confermato la realizzazione del Ponte. Il Comune ha trasmesso a Liberatoscioli la delibera con l’invito a presentare osservazioni, che sono state puntualmente inoltrate. Il Consiglio comunale ha però disatteso tali osservazioni che di fatto chiedevano di spostare l’infrastruttura più a monte, proposta impossibile visto che sarebbe venuto meno il collegamento con via Gran Sasso. Poi è stato approvato il progetto definitivo che è stato impugnato con motivazioni tecnico-giuridiche. Il gruppo Liberatoscioli-General Marmi ha inoltrato il proprio ricorso lo scorso ottobre 2010, ma a marzo, quando ha ricevuto dal Comune la comunicazione ufficiale circa la procedura di occupazione dell’area fissata per oggi, 14 aprile, ha impresso un’accelerazione al ricorso chiedendo la sospensiva immediata, discussa lo scorso 7 aprile. Il Tar ha quindi emesso il proprio pronunciamento respingendo tale sospensiva e accogliendo le motivazioni espresse dall’avvocato del Comune, Mauro Giansante, su tre linee: come ha illustrato l’avvocato Giansante, il Tar in sostanza ha affermato che il ricorso non aveva ‘fumus’, ossia non aveva consistenza giuridica per ritenersi accoglibile; poi ha respinto la tesi secondo cui tale opera avrebbe causato un ‘danno grave e irreparabile’ alla General Marmi”.
Come ha dimostrato l’avvocato Giansante, infatti, la localizzazione del ponte va a incidere su un’area di stoccaggio da cui non dipende la sopravvivenza dell’azienda e, se è già previsto un risarcimento per tale occupazione, è evidente che il danno non sarà irreparabile. Infine il Tar ha accolto la tesi del Comune, secondo cui gli interessi generali pubblici, ossia gli interessi della città, sono prevalenti rispetto a quelli individuali, sia dal punto di vista economico, visto che un eventuale ritardo dell’opera causerebbe la perdita dei finanziamenti, sia perché il ponte è fondamentale per allentare la morsa del traffico sul territorio cittadino generando benefici dal punto di vista ambientale.
“Inoltre” hanno proseguito gli assessori Fiorilli, Del Trecco e Antonelli “abbiamo dimostrato che il progetto era identico a quello già previsto nel Piano regolatore vigente prima della Variante, un progetto che non è mai stato impugnato dai proprietari delle aree. In tale maniera la nostra amministrazione ha anche riportato ordine in una procedura gestita in maniera un po’ leggera dal precedente governo cittadino”.
Stamattina, come previsto, i tecnici si sono recati nell’area per effettuare la presa in possesso dell’area necessaria per la realizzazione del ponte. Nella comunicazione inviata alla proprietà lo scorso marzo, era stato ordinato alla proprietà di far trovare l’area libera da cose e persone, ma al contrario all’interno della recinzione c’erano i proprietari e soprattutto decine di bancali di marmo. I
proprietari hanno tentato di opporsi alla procedura di occupazione, avanzando, in ultimo, il pretesto della presenza all’interno della recinzione di bancali di materiale che dovrebbero essere consegnati domani e dunque ipotizzando un danno economico che sarebbe derivato per l’impresa dall’occupazione odierna.
Per riportare calma, i tecnici hanno chiesto l’assistenza dei Carabinieri, che hanno effettuato il controllo sotto il profilo dell’ordine pubblico e della Polizia municipale, intervenuta per verificare la regolarità delle procedure amministrative messe in atto. A quel punto i proprietari si sono dovuti arrendere all’inevitabile: i tecnici hanno stilato il verbale di presa in possesso, catalogando e inventariando tutti gli oggetti trovati sul soprassuolo, acquisendo poi anche le osservazioni dei proprietari. Al termine della procedura, la proprietà non ha voluto controfirmare il verbale che, come previsto dalla normativa, è stato sottoscritto da due cittadini con funzioni di testimone.
“Da oggi pomeriggio” hanno ancora ribadito gli assessori Del Trecco, Fiorilli e Antonelli “l’amministrazione comunale è ufficialmente in possesso dell’area, che abbiamo provveduto a chiudere con i nostri lucchetti e solo il nostro personale è autorizzato a entrare e uscire dalla superficie; chiunque altro tenterà di violare gli accessi potrà essere perseguito per violazione di proprietà privata. Per domani è stato fissato un ulteriore incontro con i proprietari dell’area, alla presenza del Direttore generale del Comune e dell’avvocatura comunale per vagliare la proposta avanzata dagli stessi proprietari circa la possibilità di affidare loro il ruolo di ‘custodi materiali’ della superficie nell’attesa dell’apertura del cantiere, concedendo dunque anche il margine di tempo necessario per provvedere a svuotare il terreno. Un’ipotesi che ovviamente sottoporremo ai nostri legali. Il nostro obiettivo è giungere al più presto alla pubblicazione del bando di gara per la realizzazione dell’opera, un investimento da 9 milioni di euro che consentirà l’attraversamento urbano nord-sud evitando di passare per il centro, assicurando, da un lato, lo snellimento della mobilità nella zona e, dall’altro, la possibilità di collegamenti più rapidi ed efficienti. Non solo: anche rispetto alla principale via di penetrazione nella città da ovest, l’asse attrezzato, la struttura permetterà una connessione diretta con poli nevralgici, come l’area di risulta a nord, e, a sud, il nuovo Polo giudiziario, l’università e il futuro Polo direzionale-amministrativo. Il ponte strallato, come previsto nelle planimetrie, verrà realizzato a monte del Ponte D’Annunzio e collegherà direttamente via Lago di Campotosto con via Gran Sasso: l’asse avrà una lunghezza totale di 86 metri e la larghezza dell’impalcato sarà di 30 metri, diviso in due semi-impalcati di 13 metri l’uno con uno spazio centrale di divisione. Ogni carreggiata sarà composta da uno spartitraffico interno protetto da un guardrail largo 4metri e mezzo, una doppia corsia per ogni senso di marcia larga 3,25metri, una banchina esterna larga un metro, e banchine interne di mezzo metro di larghezza. Inoltre ai lati del ponte sono previsti percorsi ciclopedonali, larghi 2,80 metri, separati dalla sede stradale tramite un guard rail”. ?