Il personale sarà utilizzato per un anno nelle attività amministrative di competenza della Questura e nelle incombenze di archivio. Sarà la Provincia a promuovere una procedura ad evidenza pubblica per individuare le persone interessate e, conclusa questa fase, i Centri per l’Impiego provvederanno a preselezionare i soggetti da destinare al progetto. La preselezione avverrà sulla base delle indicazioni fornite dalla Questura in ordine alle esigenze degli uffici e saranno proprio gli uffici beneficiari del progetto ad occuparsi della selezione finale. La Questura curerà la formazione professionale dei lavoratori.
Nell’emanazione dell’avviso pubblico una quota sarà riservata alle cosiddette “quote rosa”, in considerazione delle difficoltà occupazionali delle donne che risiedono in provincia di Pescara e per assicurare una effettiva realizzazione del principio generale di pari opportunità.
L’utilizzo dei lavoratori per le attività previste nel protocollo firmato oggi non comporta la sospensione o la cancellazione dall’elenco dei Centri per l’impiego o dalle liste di mobilità. L’intesa ha il duplice obiettivo di offrire una opportunità formativa ai lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e contribuire nello stesso tempo a fronteggiare l’incremento delle pratiche amministrative in Questura.
Proprio con le stesse finalità e per andare incontro alle necessità del Palazzo di giustizia, è stato firmato un protocollo simile, il 13 luglio dello scorso anno, con il presidente del Tribunale di Pescara, Giuseppe Cassano.