Pescara. Procede il taglio degli alberi ritenuti pericolosi e procede, di pari passi, la protesta ambientalista per tentarne il salvataggio.
Ieri, in via Scarfoglio, ai margini della pineta dannunziana, insegnanti e ragazzi si sono uniti alle associazioni del Coordinamento Salviamo gli Alberi per provare a bloccare gli operai impegnati nel taglio di alcuni pini storici. Le docenti di una scuola media hanno intonato il coro “Scuole unite contro questo scempio”, mentre una giovane studentessa del conservatorio ha suonato il violino davanti a una delle piante selezionate per essere eliminate.
Anche da questi gesti è nata una nuova convocazione delle associazioni in Comune, dove l’assessore al Verde Laura Di Pietro. Non sono state, però, accolte le richieste per ulteriori indagini sulle piante realmente pericolose e, già questa mattina, i tagli sono proseguiti nella zona dei Gesuiti. “L’incontro ha prodotto dei passi in avanti”, spiegano oggi i consiglieri comunali di Sinistra Italiana Ivano Martelli e Daniela Santroni, “In ballo ci sono due variabili che non sono indipendenti la prima è l’incolumità pubblica dei cittadini per la quale esiste una precisa responsabilità amministrativa e penale in capo al dirigente e al Sindaco; la seconda è la scarsità di risorse economiche di un Comune che si trova in situazione di predissesto economico pluriennale costretto quotidianamente a fare i conti sulla base di priorità e valutazione costi/benefici”.
” Fermo restando che gli unici approfondimenti validi e utili per valutare la stabilità dei pini sono le prove di trazione”, proseguono i due vendoliani, “l’unico approfondimento strumentale che si riveli utile nella determinazione della stabilità dei pini sono le prove di trazione, a detta degli esperti come il dottor Morelli e dei tecnici comunali, stiamo cercando di fare tutti gli sforzi necessari per trovare le disponibilità economiche per fare ulteriori verifiche. Adesso quindi siamo al lavoro con l’assessora Di Pietro per reperire le risorse e riconvocare un tavolo di concertazione per stabilire eventuali priorità su cui intervenire con ulteriori indagini strumentali”.
Dura la replica del Wwf: “Non si possono mettere avanti sempre e soltanto le ragioni economiche”, afferma l’associazione in una nota, “: il primo interesse di un pubblico amministratore dovrebbe essere tutelare la città, che è momentaneamente chiamato a gestire, e salvaguardarne il patrimonio (gli alberi hanno un valore anche sul piano squisitamente monetario) per le future generazioni”.
Il Wwf, insieme alle altre associazioni coinvolte, avevano chiesto al Comune “una pausa di riflessione di 15 giorni a fronte di un procedimento comicamente definito urgente ma che va avanti da 11 mesi”. “Non ci è stato concesso”, ribatte ancora il Wwf, “né novità sostanziali sono emerse dall’ultimo incontro in Comune e c’è comunque da chiedersi perché mai si cerchino eventuali risorse aggiuntive soltanto ora, dopo le proteste popolari di queste ultime settimane”.
Intanto, oggi la Giunta Alessandrini ha approvato, come già annunciato nelle scorse settimane, la ripiantumazione di 250 alberi in sostituzione di dei 120 in abbattimento.