“Sabato scorso abbiamo filmato l’entità e la durata degli sversamenti in corso dal troppo pieno posto nell’area della Madonnina direttamente nel fiume”, spiega Armando Foschi dell’associazione Pescara Mi Piace, “un evento di proporzioni enormi e abbiamo serie difficoltà a credere che quelle acque reflue, non depurate, abbiano esaurito i propri effetti inquinanti in appena 48 ore come pretendono di farci credere il sindaco Alessandrini e il vicesindaco Del Vecchio”.
“Non riteniamo sia saggio, né tantomeno responsabile”, prosegue, “consentire ai cittadini di entrare in mare e farsi il bagno senza lo straccio di una carta a certificare la balneabilità delle acque. Per tale ragione torniamo a chiedere che l’Arta, o altro Ente accreditato, verifichino la bontà delle acque, rendendo pubblici i risultati dei prelievi prima della firma di qualsivoglia ordinanza di revoca e, nel frattempo provvederemo a inviare in Procura i filmati di quegli sversamenti ingenti e spaventosi, a integrazione dei due precedenti esposti, per capire perché dal 6 aprile 2015, giorno del crollo della condotta di via Raiale, la balneazione del nostro mare è divenuto un miraggio, anzi un incubo che il sindaco Alessandrini è incapace di risolvere”.