Bussi, il sito della discarica da Solvay a Todisco: rimangono i dubbi

Bussi. Dopo aver ricevuto conferme sul passaggio di proprietà delle aree interne e delle attività produttive del SIN di Bussi dalla multinazionale Solvay al Gruppo Todisco, il comitato “Bonifichiamo e Reindustrializziamo Bussi” continua ad esprimere preoccupazione per il futuro del sito della mega discarica dei veleni.

“Non si conoscono ad oggi i contenuti dei piani industriali del nuovo proprietario dello Stabilimento Solvay, oltre a generiche dichiarazioni rilasciate alla stampa comprendenti impegni occupazionali molto dilazionati nel tempo”, afferma il comitato in una nota, “e si ignorano i reali rapporti industriali, gestionali e commerciali che permangono anche dopo la cessione con Solvay che ha alla fine raggiunto i propri scopi. Come non si conoscono gli obblighi di bonifica e messa in sicurezza in capo al nuovo proprietario”.

“Continueremo a lottare per garantire una produzione di qualità, il rispetto della salute, dell’ambiente di lavoro e del territorio e per uno sviluppo occupazionale stabile”, prosegue la nota, “l’obiettivo rimane quello di creare in tempi rapidi i 200 nuovi posti di lavoro previsti dal piano industriale presentato dall’azienda farmaceutica Filippi Unichimica Uniholding scelta dal Comune di Bussi e dalla Regione Abruzzo per avviare una vera fase di reindustrializzazione del SIN così come previsto dalla Legge 225/2010. A tal proposito le aree esterne pulite e liberate dalla nuova perimetrazione del SIN devono poter essere messe a disposizione per ospitare subito i primi moduli produttivi”.

“Chiediamo che venga portato a conclusione il percorso di bonifica avviato dal Commissario GOIO, in modo da completare in tempi rapidi la bonifica integrale delle aree esterne (note come 2A e 2B) e consentirne il riutilizzo a scopo industriale per portare nuova occupazione”, conclude il comitato.

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