Pescara. La lotta contro la filovia non si arresta, quel serpentone di 18 metri che a breve dovrebbe calcare il suolo cittadino divide ancora gli animi, tanto che anche i tanto attesi verdetti sembrano arrivare. Al ricorso contro il progetto, presentato dal Comitato anti-filovia qualche mese fa, ha finalmente risposto stamane l’Autorità di Vigilanza sui Contratti pubblici, che ha però decretato sentenza positiva per il progetto.
“Tutte le procedure amministrative espletate per l’avvio dei lavori di realizzazione del primo tratto della filovia di collegamento tra Montesilvano e Pescara sono legittime e regolari”, ha certificato l’Autority, rispondendo con una relazione dettagliata di ben sette pagine. Legittimi i contratti stipulati dall’Ente appaltante, la Gtm; legittima la consegna delle aree che ho effettuato per consentire lo svolgimento dei lavori, aree che, una volta terminato il cantiere, torneranno al Comune; espletato anche lo screening ambientale legato alla Via. E a questo punto l’amministrazione comunale è sempre più convinta ad andare avanti, così come ha anche affermato l’assessore alla Mobilità del Comune di Pescara Berardino Fiorilli .
“La stessa amministrazione comunale di Pescara – ha ricordato l’assessore Fiorilli – aveva giudicato positivamente l’azione intrapresa dal Comitato dei cittadini, avallando il loro diritto a dissipare ogni genere di dubbio in merito. L’Autorità di Vigilanza oggi, ha ulteriormente certificato la regolarità e legittimità delle procedure amministrative adottate dal Comune di Pescara, dalla Regione Abruzzo, dal Ministero dei Lavori pubblici e dalla Gestione Trasporti Metropolitani sin dalle prime fasi della progettazione”. In particolare l’Organismo si è soffermato sulla contestazione inerente l’assenza dello screening ambientale, e la stessa Autorità avrebbe in realtà svelato che la Gtm, già il 6 maggio 2008, si sarebbe preoccupata di trasmettere alla Direzione Generale Parchi della Regione Abruzzo, competente in materia, il progetto preliminare dell’intervento al fine di acquisire, in via precauzionale, il parere ai fini dell’assoggettabilità dell’intervento alla Valutazione d’Impatto Ambientale. Il risultato era stato però, la mancata assogettabilità del progetto alla procedura di Via. E la stessa Autorità ha concluso nella propria relazione che ‘la procedura di screening risulta essere stata effettuata dall’Ente competente, esaurendo l’iter procedurale della Via’. L’Autorità non ha dunque rilevato ‘elementi che consentano un proprio utile intervento e ha ritenuto conclusa la procedura istruttoria’.
Monica Coletti