Pescara. Situazione di estremo degrado, in viale Bovio, a Pescara: a denunciarla sono i commercianti ed i residenti della zona, secondo cui “la situazione ormai è di piena emergenza, i cassonetti sono a ridosso delle nostre attività alimentari, proprio di fronte all’ingresso di un condominio”.
Nel corso di una conferenza stampa, Lorenzo Lamberti, titolare del negozio di prodotti tipici “Oiccà”, al civico 309, ha affermato che “i condomini si lamentano per la puzza e per il fatto che tutti i giorni ci sono persone che frugano all’interno dei cassonetti, alla ricerca di materiale destinato al recupero”.
Sembra infatti che ci sia un vero e proprio mercato, con gruppetti di 3-4 persone che rovistano nei cassonetti alla ricerca di metalli eoggetti da rivendere, che rende il fenomeno ancora più preoccupante.
“Abbiamo denunciato più volte l’accaduto, prima con numerose segnalazioni scritte all’Attiva, poi rivlgendoci ai vigili urbani, infine direttamente alla Asl per la tutela sanitaria dovuta alla presenza stessa dei cassonetti e dell’immondizia proprio a ridosso di attività di prodotti alimentari. Le nostre richieste, purtroppo – ha sottolineato – non hanno avuto nessun esito, per questo ci siamo rivolti ai media, speriamo che in questo modo qualcuno nell’amministrazione si attivi per risolvere la situazione”.
I cittadini chiedono di delocalizzare i cassonetti in aree non adiacenti le attività di spaccio alimentare,
che ci sia maggiore controllo negli orari di conferimento dei rifiuti anche attraverso l’installazione di telecamere (le cosidette fototrappole) e che il Comune si attivi per creare delle isole ecologiche per il conferimento di rifiuti ingombranti, come ad esempio è stato fatto in Comuni più piccoli come Francavilla.
“Ricordiamo come per l’Osservatorio Regionale Rifiuti – ha detto Massimo Melizzi dell’associazione Pescara Punto Zero – Pescara sia ancora al 29% di quota della raccolta differenziata. E’ arrivato il momento di attuare una politica seria in questo ambito per una città che vorrebbe realizzare pienamente la sua ‘vocazione turistica’, ma vive ancora tra miasmi e degrado urbano”.