Pescara, Polizia Municipale in agitazione per l’armamento

vigili_armatiPescara. Il Sindacato unitario del lavoratori di Polizia Municipale si dichiara in stato di agitazione. All’indomani della consegna della pistola d’ordinanza a 30 vigili pescaresi, e dell’annuncio dell’aggiunta di altre 26 unità armate entro fine gennaio, scatta la protesta degli agenti: armamento parziale e mancata adozione di previste misure di sicurezza nella istituzione dei servizi armati è il primo punto di una elenco di motivazioni, redatto su una missiva indirizzata al sindaco e ai vertici del corpo municipale.


A seguito di un’assemblea dei lavoratori, tenutasi venerdì scorso, il Sulpm comunica  ufficialmente, a partire da questa mattina, l’inizio dello stato di agitazione. “Con il cambio di amministrazione e con l’arrivo del Dirigente Comandante tutti gli agenti in servizio hanno fortemente sperato e auspicato che, si determinasse un cambiamento positivo nella gestione del Comando e molte delicate questioni e situazioni che travagliavano il Corpo di P.M. trovassero finalmente una positiva soluzione”, si legge nella lettera che annuncia la protesta,  “Ciò non è avvenuto, anzi la indisponibilità ad affrontare le varie problematiche ha determinato  un diffuso malcontento nei lavoratori del Corpo di Polizia Municipale”. Varie le ragioni della protesta, ma la più sentita è sicuramente dovuto alla consegna delle armi ai vigili.

Si parla, nella lettera, di mancata adozione delle misure di sicurezza e armamento parziale:  “Non è possibile adibire ai servizi esterni di vigilanza, individuati in sevizi di polizia stradale, servizi ausiliari di pubblica sicurezza, servizi di sicurezza urbana, servizi di polizia amministrativa e giudiziaria, servizi notturni e di pronto intervento i dipendenti a cui non è o non può essere assegnata l’arma. Si rende necessario, pertanto, armare urgentemente il rimanente personale”. Pistole a tutti o a nessuno, quindi. Inoltre “si evidenzia che gli automezzi di servizio in violazione dell’art. 23 del Regolam. non sono dotati  per il pronto impiego di giubbotti antiproiettile in numero uguale a quello dei componenti la pattuglia. L’amministrazione inoltre deve dotare ogni operatore di casco antisommossa e radio al fine di garantire l’integrità fisica dei lavoratori”. Si evince, così, il diffuso timore tra gli agenti di incorrere in incidenti che potrebbero scaturire dal possesso delle armi. Gli agenti chiederebbero, in sostanza, di poter usufruire delle stesse garanzie che spettano agli altri corpi armati, come Polizia e Carabinieri. Stesso discorso vale per l’armeria: “Una caserma senza adeguata recinzione ed accessibile da chiunque in modo incontrollato determinano un notevole pericolo soprattutto nelle ore serali/notturne per la sicurezza degli operatori”, dice il Sulpm.

A questo si aggiunge la richiesta di adeguamento salariale, secondo spettanze dovute al servizio armato: “l’assegnazione dell’arma, comporta un maggiore impegno ed  un maggior rischio del personale, consente il potenziamento delle attività di controllo e  di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale e di sicurezza urbana; determina pertanto a tutti gli effetti un recupero di efficienza  e produttività. L’Amm.ne deve, pertanto”, richiede la sigla sindacale “corrispondere al personale interessato la ‘produttività servizio armato’”. Queste le ragioni, unitamente ad altre di vecchia data, che hanno spinto gli aderenti al Sulpm a scrivere al primo cittadino e all’autorità prefettizia affinché si arrivi ad una “convocazione delle parti per esperire la procedura di raffreddamento conflitti”.    “I problemi del personale della Polizia Municipale accumulati in questi ultimi mesi sono notevoli e meritano una immediata risoluzione. I lavoratori della Polizia Municipale aspettano quel confronto finora negato”, conclude la Sulpm.

 

 

 

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