Pescara. E’ precipitato da un burrone nel corso di un’escursione a 200 chilometri da Istanbul: Alessandro Angelucci, pescarese studioso di storia medievale, è morto ieri pomeriggio nel distretto di Karasu della provincia di Sakarya, nella zona naturalistica di Kocaali.
Il giovane, 34 anni, stando alle prime informazioni, era in Turchia alla guida di un gruppo di giovani partecipanti a uno scambio culturale promosso dall’associazione culturale Prometeus di Viterbo: ieri l’escursione naturalistica durante la quale Angelucci ha perso l’equilibrio, precipitando nel vuoto per 15 metri.
Il corpo, recuperato dai soccorritori, è stato trasferito ad Istanbul per l’autopsia, disposta dal magistrato per confermare la dinamica della morte. Dopo l’esame autoptico la salma di Alessandro Angelucci potrà rientrare in Italia.
Il ragazzo aveva frequentato il liceo classico D’Annunzio, nel capoluogo adriatico, e si era laureato a Bologna per poi svolgere un dottorato all’università di San Marino. Difficile anche per i famigliari reperire notizie: su Facebook l’appello della sorella Giovanna per trovare contatti con l’associazione con cui Alessandro era partito affinché possa ricevere informazioni.
“Io e mamma siamo sconvolte non possiamo credere a cio che è successo”, scrive, sempre su Facebook, la sorella, condividendo una delle ultime foto di Alessandro. “Il tempo non colmerà il nostro dolore – aggiunge – impareremo solo a convincerci… Grazie a tutti… Speriamo di riaverlo tra di noi per la fine della settimana. Vi farò sapere quando e dove sarà allestita la camera ardente”.
L’Istituto nazionale di Studi crociani esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Alessandro Angelucci, brillante studioso della storia e della civiltà bizantina e medievale più in generale.
Alessandro, diplomato archivista presso la Scuola dell’Archivio di Stato di Bologna si è poi laureato in Storia medievale presso la facoltà di Bologna. Ha conseguito il Dottorato in storia nel 2013 presso la scuola Superiore di Studi Storici dell’Università di San Marino, relatore il professor David Abulafia dell’Università di Cambridge, discutendo la tesi: Frate Ruggero da Brindisi, la Compagnia Catalana e la minaccia turca a Bisanzio: una storia mediterranea (1268-1305).
Tra le sue pubblicazioni si ricordano Carlo Martello e la Battaglia di Poitiers: nuove proposte interpretative per un mito storiografico, in “Quaderni del MAES”, X, 2007, pp. 91-120 e Dalle armi alla diplomazia. Il Regnum Francorum e la politica mediterranea di Bisanzio nel VI secolo, in Venezia e Bisanzio, incontro e scontro tra Oriente e Occidente. Atti del convegno tenutosi a Venezia, 10-11 dicembre 2011, “Porphyra”, 17 (2012), pp. 58-73. Stava lavorando per la Salerno editrice a un volume sui Vespri siciliani, che confidiamo possa essere pubblicato presto.
Tutti ricordiamo il suo vivace impegno culturale speso generosamente a Pescara attraverso numerosi interventi in conferenze e presentazioni di libri con l’Associazione Citylights, di cui era uno dei soci più attivi, con la delegazione pescarese dell’Associazione Italiana di Cultura Classica, di cui era fondatore e tesoriere, e più recentemente anche col nostro Istituto nell’ambito del ciclo di conferenze “Attualità culturale in dialogo”. In particolare con Giovanni Benedicenti e Marco Presutti aveva preso parte alle conferenze del 21 gennaio e del 30 aprile 2016 dedicate rispettivamente alla storia romana e alle relazioni di lunga durata tra Oriente e Occidente nello scenario mediterraneo.
Marco Presutti, consigliere comunale e Presidente dell’Istituto nazionale di Studi crociani, ricorda: “Alessandro era una persona vivace, un fervido appassionato del sapere che con metodo sicuro e inesauribile curiosità indagava incessantemente, insofferente anche delle angustie disciplinari e accademiche. Franco, generoso e diretto, non mancava a volte di mostrare un’energia, talora spiazzante, ma sempre espressiva dell’autenticità che era la fonte della sua battaglia per le idee e per la conoscenza. Un’intelligenza come la sua avrebbe meritato un Paese più generoso verso la ricerca pura e una Università meno ingessata da rendite baronali e da sistemi asfittici di reclutamento spesso opachi, a dir poco. Questo rammarico rende più amara l’afflizione che proviamo per la sua scomparsa. Come Istituto ci prodigheremo per onorare la memoria di Alessandro, cercando di favorire a tempo opportuno un momento di ricordo con i suoi colleghi e con i suoi maestri, anche per fare il punto sul suo contributo agli studi e sul suo lascito alla comunità scientifica. Alla famiglia, in particolare alla madre e alla sorella, vanno le condoglianze più sincere dell’Istituto e di tutti i suoi collaboratori”.
“Apprendo con dolore della tragica morte di Alessandro Angelucci, 34enne pescarese, studioso di storia medievale. Iscritto ANPI da tempo, ha partecipato ed è intervenuto nell’ultimo congresso provinciale. Lo conoscevo da 15 anni ed era stato un mio appassionato studente quando insegnavo a Lettere”. Così, in una nota, il presidente onorario di ANPI Pescara – “Ettore Troilo”, Enzo Fimiani, ricorda Alessandro Angelucci, giovane pescarese morto ieri in Turchia, in seguito ad un incidente durante un’escursione.
Minuto di silenzio in Consiglio comunale
Il Consiglio comunale di Pescara ha osservato oggi un minuto di silenzio per ricordare Alessandro Angelucci. In aula hanno preso la parola i consiglieri comunali Marco Presutti e Enrica Sabatini e l’assessore comunale Giovanni Di Iacovo.
Forse caduto per scarpe bagnate
Angelucci, secondo le testimonianze di chi era con lui, potrebbe essere essere caduto a causa delle scarpe bagnate. Il gruppo, infatti, poco prima aveva attraversato un torrente. Il 34enne era probabilmente vicino ad una parete di roccia, su un muretto di pietra piuttosto stretto. Avrebbe fatto un volo di 40-50 metri. La salma si trova al Kocaeli State Hospital di Instanbul. Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta.