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Comune di Pescara: di sabato il matrimonio “non s’ha da fare”

Pescara. Niente matrimoni civili al Comune di Pescara nella giornata di sabato. A denunciarlo è il consigliere regionale del Prc Maurizio Acerbo, che si fa portavoce delle lamentele giunte da alcune giovani coppie. Notizie, tra l’altro confermate dagli stessi dipendenti dell’ufficio comunale matrimoni. Secondo quanto disposto dal Comune, dunque, non è più possibile sposarsi nel Palazzo di città il sabato e la domenica. “Due giorni” spiega Acerbo “in cui sarebbe facilitata la partecipazione di parenti e amici degli sposi alla cerimonia. Precluderle significa praticare una discriminazione sulla base del reddito o comunque imporre una scelta che dovrebbe essere facoltativa. Tali disposizioni appaiono poi davvero bizzarre nonché lesive dei diritti dei cittadini e del principio costituzionale di uguaglianza”.

 

In realtà l’alternativa al palazzo comunale ci sarebbe: basta andare all’ex Aurum. Piccolo particolare, il prezzo: 300 euro. Una cifra non da poco da aggiungere al totale delle spese matrimoniali.

“Pare che tali disposizioni siano state impartite attraverso una circolare del dirigente competente” aggiunge Acerbo. “Il buonsenso dovrebbe consigliare di rendere possibile la celebrazione del matrimonio almeno nella giornata del sabato sia nel palazzo di città che all’Ex-Aurum, in modo che i cittadini mantengano la facoltà di scelta. Risulta davvero antipatico, inoltre, che una coppia, magari composta da giovani disoccupati o precari, debba essere costretta a pagare oppure a rinunciare alla celebrazione del proprio matrimonio in una giornata che consentirebbe più agevolmente ai propri cari di essere presenti”.

A questo punto, il consigliere regionale chiede di sapere “se l’amministrazione comunale non ritenga doveroso rimuovere tale regolamentazione e rendere possibile, anche mediante il potenziamento del personale dell’ufficio matrimoni, la celebrazione dei matrimoni civili presso il Palazzo di Città anche nella giornata del sabato e se l’amministrazione non ritenga opportuno rivedere la tariffa piuttosto pesante richiesta per i matrimoni all’Ex-Aurum”.

Il Dirigente dei Servizi Demografici Statistica del Comune di Pescara Cosimo Macchiarola, autore della chiacchierata nota dirigenziale interna indirizzata in data 19 ottobre alla funzionaria del servizio matrimoni, risponde in prima persone alla polemica sollevata dal consigliere comunale di Rifondazione comunista, Maurizio Acerbo. “I matrimoni civili si possono celebrare in tutte le sedi Istituzionali del Comune di Pescara, – dice Macchiarola – dunque Sala giunta o ex Aurum, com’è sempre accaduto, sia nei giorni feriali, che nelle giornate del sabato e della domenica. Il servizio è stato momentaneamente sospeso con nota dirigenziale lo scorso 19 ottobre per carenza dei fondi destinati al pagamento degli straordinari ai dipendenti impegnati al di fuori del normale orario di servizio. Ma la sospensione stessa, in realtà, ha avuto efficacia solo per poche settimane perché subito dopo la giunta comunale ha approvato un progetto obiettivo ad hoc per l’Ufficio Anagrafe e Stato Civile che ci ha consentito di riprendere le attività liberando risorse per effettuare prestazioni di lavoro straordinario. Di fatto la città non si è neanche accorta del blocco temporaneo, scomparso già da inizio novembre, e infatti i nostri uffici hanno regolarmente prenotato l’uso di sala giunta ed ex Aurum nelle giornate richieste dai cittadini”.
Dunque , a detta del dirigente, la sospensione del servizio sarebbe di fatto durata pochi giorni senza arrecare alcun disagio ai futuri novelli sposi, anche se il consigliere acerbo non sembra essere affatto dello stesso parere. Macchiorola precisa inoltre che presso l’ex Aurum il servizio non mai stato sospeso “non per ‘costringere’ i cittadini a sposarsi pagando, ma solo perché nella struttura ci sono dipendenti che, in quanto operanti all’interno di un Ente polivalente, effettuano servizio tutti i giorni, senza dunque richiedere straordinari”.