Acque inquinate, peggiora tutta la provincia di Pescara: Escherichia oltre 3 milioni SCARICA

Pescara. Peggiora la depurazione delle acque in provincia di Pescara: nel primo trimestre 2016 il 42% dei controlli agli scarichi risulta fuori norma per i dati relativi all’Escherichia coli.

E’ ancora una volta il Forum abruzzese per i diritti dell’acqua a segnalare come la depurazione in provincia di Pescara continui a essere “completamente fuori controllo e addirittura nel primo trimestre 2016 si registra un peggioramento nella qualità degli scarichi rispetto al 2015”.

In una nota, il gruppo ambientalista riporta”, attenendosi a quanto l’Arta iniziato a pubblicare sul proprio sito web, “mel primo trimestre 2016 in provincia di Pescara sono stati effettuati 37 controlli di cui 31 hanno indagato anche il parametro della carica batterica di Escherichia coli. Ben 13 campioni, il 42% dei controlli su questo parametro, sono risultati superiori al limite consigliato, 5.000 Unità Formanti Colonia/100 ml. Nel 2015 erano il 30% (38 su 125 controlli in cui si era stato monitorato questo parametro). Criticità sono state rilevate in ben 10 dei 23 depuratori controllati sia sull’asta del Pescara che su quella del TAvo-Saline, nei seguenti comuni: Alanno, Bussi sul Tirino, Collecorvino, Cugnoli, Manoppello, Moscufo, Penne, Popoli, San Valentino e Scafa”.

Il caso peggiore è stato il depuratore di San Valentino con 3.400.000 UFC/100 ml. Il milione viene raggiunto anche a Moscufo. Punte oltre o uguali a 100.000 UFC/100ml anche a Bussi, Manoppello e Popoli.

“Purtroppo”, commenta il Forum, “i dati di aprile e maggio sulla balneazione nel pescarese che, al contrario di quanto qualcuno cerca di sostenere, confermano tutte le criticità dello scorso anno con alcuni peggioramenti (considerati i superamenti dei limiti di legge già registrati a Via Balilla, Via Galilei con l’aggiunta di fosso Vallelunga) dimostrano che la situazione della depurazione è tuttora fuori controllo nella provincia di Pescara. Non sono necessari solo nuovi depuratori, serve assolutamente gestire bene quelli esistenti ed evitare demagogia di basso profilo e priva di riscontri oggettivi volta a continuare a mettere sotto al tappeto i batteri, con una situazione rischiosa per la salute umana.

“I singoli dati positivi non danno alcuna indicazione ai fini della prevenzione dei rischi sanitari ma serve guardare alle serie dei dati. Al contrario un singolo dato negativo può dare maggiori informazioni”, ribadisce ancora il Forum H20, “A mero titolo di esempio ricordiamo che lo scorso anno anche il tratto costiero di via Balilla ha avuto due controlli favorevoli consecutivi ma complessivamente il 60% dei controlli a fine stagione 2015 era risultato oltre i limiti di legge. Poichè il monitoraggio non può essere giornaliero e comunque i referti arrivano a 48 ore dal prelievo è del tutto evidente che la tutela della salute deve basarsi, su un approccio di tipo preventivo, altrimenti rischiamo di scoprire a posteriori di aver fatto fare il bagno ai cittadini nei liquami.

“Un tratto costiero che ha avuto ripetuti problemi nel recente passato molto probabilmente avrà criticità nell’immediato futuro. Il segnale negativo del recente campionamento sopra i limiti di legge di via Galilei (tratto prima ricompreso in via Mazzini) doveva essere preso come un ulteriore campanello d’allarme sulla persistenza dei problemi nonostante qualche intervento in atto la cui reale portata deve essere valutata con dati oggettivi”, conclude la nota del forum ambientalista.

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CONTROLLI EFFETTUATI DALL’ARTA NEL 2015

CONTROLLI EFFETTUATI DALL’ARTA NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2016

I RILEVAMENTI DI ESCHERICHIA COLI NEL PRIMO TRIMESTRE DEL 2016

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