Complessivamente, ha spiegato, sono stati lanciati 22 petardi di grosse dimensioni, finiti sulla pista di atletica, come non era mai accaduto fino ad oggi, e prima del lancio era comparso uno striscione in curva Nord con su scritto “Alle vostre diffide rispondiamo così”. Si è anche rischiato, ha spiegato sempre il questore, di sospendere l’incontro di calcio, considerato che l’episodio si è ripetuto nell’arco dei 90 minuti, anche se in maniera limitata. Al termine dell’incontro due tifosi, di 40 e 22 anni, sono stati subito identificati e arrestati e un terzo, di 45 anni, e’ stato denunciato dopo aver visionato le immagini riprese durante la partita. Tutti saranno sottoposti a Daspo. I due arrestati sono stati giudicati ed hanno patteggiato una pena di 6 mesi. Nelle ore successive sono proseguite le perquisizioni nei confronti dei tifosi e nella sede dei “Pescara Rangers”, in via Pepe, che questa mattina è stata sequestrata (e’ di proprietà dell’Ater). All’interno c’erano fumogeni detenuti illegamente, un’ascia, un coltello e una riproduzione di una pistola antica. La polizia ha fatto notare che uno degli arrestati, il più giovane, ha cambiato in continuazione abbigliamento e travisamento e quando ha lanciato il materiale dagli spalti era a torso nudo e con il volto coperto da una sciarpa. Alla luce di quanto accaduto i pescaresi che non hanno la tessera del tifoso non potranno assistere alla partita di calcio a Frosinone. La polizia annuncia che i controlli proseguiranno e intanto continuano le indagini per individuare gli altri responsabili del lancio di petardi, una decina in tutto.