Pescara. Sempre più preoccupati, i tassisti del capoluogo adriatico hanno intercettato l’assessore alla mobilità Berardino Fiorilli, impegnato nella seduta di Consiglio comunale, per cercare soluzione alla vicenda legata alla sentenza della Cassazione del 2 novembre che contrasta con la recente modifica del Regolamento Comunale che, invece, garantiva più riguardo ai tassisti autorizzati su Pescara.
Visibilmente agitati, una rappresentativa della cooperativa Cotape-Cna, accompagnata dal proprio legale, ha avuto un incontro informale con Fiorilli, pronto a portare in Consiglio la delicata faccenda. Tutto parte da un ricorso presentato al Giudice di Pace di Bari da un tassista di Taranto. Occorre tracciare la distinzione, per maggiore chiarezza. “La licenza concessa ai tassisti consente il prelevamento libero del cliente esclusivamente sul Comune di pertinenza, mentre il noleggio con conducente prevede il servizio sul territorio nazionale, ma occorre avere una rimessa di mezzi autorizzata con un recapito fisso al quale il cliente deve prenotare la corsa, via fax, con congruo anticipo”, spiegano i tassisti pescaresi. Il tassista di Taranto avrebbe prestato servizio, abusivamente, all’aeroporto di Taranto, incorrendo in sanzione; ricorso al Giudice di pace, avrebbe evitato il pagamento giustificando l’accensione del tassametro, come da regolamento, al momento della chiamata ricevuta a Bari. Difficile da credere, ma dopo la perdita della causa il Comune di Bari è ricorso in Cassazione impugnando la sentenza per vizio di forma. Il 2 novembre, però, la Cassazione ha decretato la ragione del tassista, generando il caos nel settore e, compresi gli operatori di Pescara.
A seguito delle tensioni scaturite in passato tra le due cooperative che gestiscono il servizio taxi a Pescara e nell’area metropolitana (vedi l’articolo Pescara, tassisti in protesta davanti al Comune) il nuovo regolamento cerca di blindare il servizio per garantire le 40 licenze rilasciate ed esercitanti sul Comune stesso. Gli uffici comunali, sotto la direzione dell’architetto Fabrizio Trisi, avevano così previsto delle pesanti sanzioni per quei tassisti che venivano fermati fuori dal Comune che aveva rilasciato loro la licenza. Non solo. Ogni taxi di Pescara avrebbe dovuto riportare il logo della città per essere chiaramente riconoscibile. La sentenza della Cassazione va, invece, esattamente nella direzione opposta, concedendo a chiunque di operare a Pescara con qualunque licenza. “A Pescara, nel week end soprattutto, già vengono ad operare in zona stadio tassisti chietini, con questa sentenza si vanifica la battaglia fatta e gli obiettivi raggiunti con la modifica del regolamento: ora tassisti e noleggi con conducente di Pescara possono rubarci i clienti senza problemi”, racconta un affiliato Cotape.
Fiorilli ha risposto che andrà incontro ai loro problemi in tutti i modi. Oggi difficilmente la sentenza giungerà all’analisi dell’aula consiliare, ma se ne discuterà in Commissione mercoledì per portarla, poi, nella prossima seduta del Consiglio.
Daniele Galli