Da oltre un anno e mezzo, tuttavia, da quando cioè il terremoto del 6 aprile 2009 colpisce l’area dell’Aquila ma dispiega i suoi effetti anche su vaste zone dell’intera regione, l’operatività del Mario dei Fiori è messa a dura prova. Come molti altri edifici dell’area vestina la struttura subisce danneggiamenti. A seguito di ispezioni da parte dei vigili del fuoco, del genio civile e della provincia di Pescara – ente proprietario della struttura – ne viene dichiarata l’inagibilità. Fino a quasi tutto il mese di maggio dello stesso anno gli alunni riescono a non interrompere il loro corso di studi, grazie all’ospitalità offerta loro dall’ITC Marconi che mette a disposizione il proprio edificio per turni pomeridiani.
La provincia nel frattempo provvede a rendere nuovamente agibile una porzione di edificio detta “corpo B”, quella con i danni più lievi, che costituisce i due terzi dell’intera struttura. Inoltre accelera il completamento di un nuovo plesso adiacente, la cui realizzazione era già in corso, e nel quale si trovano diversi laboratori.
Resta invece tuttora inagibile il cosiddetto “corpo A”, il restante terzo dell’edificio principale, che apparentemente unico, in realtà per la sua lunghezza è tenuto insieme da un giunto tecnico. Quest’ala ospita i laboratori di tessitura, di discipline pittoriche, l’aula magna dove si svolgono gli eventi, che sono fondamentali per la presentazione dei lavori dei ragazzi, e soprattutto dà accesso alla scala di sicurezza esterna. La sicurezza viene ugualmente garantita dai piani di evacuazione che l’istituto ha predisposto e che vengono simulati due volte l’anno, ma la scala è indispensabile.
“Con la provincia esiste un rapporto di dialogo e apprezziamo la loro presenza, tanto che lo stesso presidente Guerino Testa ha di recente fatto visita all’istituto annunciando nell’occasione lo stanziamento di fondi” afferma Racaniello. Ma nella pratica tutto è ancora fermo e c’è la seria preoccupazione che i tempi, già lunghi di molto oltre il tollerabile, si dilatino ulteriormente. “Tra gara d’appalto e realizzazione dei lavori c’è il rischio che non potremo rientrare nel corpo A neanche per l’inizio del prossimo anno scolastico”.