Pescara, evasione fiscale internazionale: 13 arresti

guardia-di-finanza1Pescara. Una maxi evasione fiscale internazionale da 90 milioni di euro è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Pescara. Nell’ambito della operazione denominata “Flying money” i finanzieri hanno arrestato 13 persone, sequestrato immobili, quote societarie, uno yacht e saldi attivi su conti correnti, per quasi 12 milioni di euro.

Tra gli arrestati, l’imprenditore abruzzese Giuseppe Spadaccini, ritenuto dalle Fiamme Gialle il promotore di tutta l’operazione illecita, consistente sostanzialmente nella creazione all’estero di false compagini societarie. Tutte le società fittiziamente create sono ubicate in Portogallo nella isola di Madeira ed avevano una serie di contatti con società abruzzesi tutte legate al mondo del trasporto aereo. Tre cittadini residenti proprio in Madeira sono stati colpiti da mandato di arresto europeo in corso di esecuzione attraverso l’Interpol e con il supporto di Eurojust. Ricercato invece un cittadino canadese. Il complessivo giro di fatture per operazioni inesistenti è stimato intorno i trenta milioni di euro. I dettagli della operazione saranno diffusi più tardi,  nel corso di una conferenza stampa.

I dettagli dell’operazione.

Una evasione fiscale internazionale tra l’Italia e il Portogallo, da circa 90 milioni di euro, è stata scoperta della Guardia di finanza di Pescara che sta eseguendo 13 arresti, di cui 5 in carcere e 8 ai domiciliari.
Tra gli arrestati c’e’ Giuseppe Spadaccini, noto imprenditore pescarese (finito in carcere a Roma), a capo di diverse società di trasporto aereo, tra cui la Itali Airlines e la Sorem Srl che utilizzano la flotta dei Canadair della Protezione civile per lo spegnimento degli incendi boschivi sul territorio nazionale. Secondo le Fiamme Gialle avrebbe promosso ed organizzato una fitta rete di società italiane e portoghesi che hanno emesso ed utilizzato fatture per operazioni inesistenti per trenta milioni di euro nell’arco temporale che va dal 1999 al 2008. L’obiettivo era quello di sottrarre i ricavi delle società italiane al fisco, creando anche dei fondi occulti all’estero. Il fenomeno scoperto dai finanzieri e’ quello della “estero – vestizione” che consiste nella fissare in modo fittizio la residenza fiscale in un territorio diverso dall’Italia (dove il soggetto risiede effettivamente) per sottrarsi agli obblighi fiscali del Paese di appartenenza e beneficiare di un regime impositivo più favorevole. In questo caso l’area estera prescelta per la sede legale era Madeira, Paese a regime fiscale privilegiato, dove insiste un’esenzione totale da tassazione. Grazie a questo escamotage era possibile sottrarre ingente materia imponibile sia per le imposte sui redditi che per l’Iva e attraverso le fatture per operazioni inesistenti si favoriva un abbattimento di base imponibile alle società pescaresi di Spadaccini. L’affare girava attorno a una serie di società legate al mondo dei trasporti aerei: tra le società oggetto di indagine ci sono quelle addette alla manutenzione aeronautica e alla organizzazione di corsi di specializzazione per il rilascio di brevetti aeronautici, una compagnia di aeronavigazione e voli charter, società che si occupavano dell’impiego di piloti e tecnici o di prestazioni di servizi e consulenza aeronautica, nonché attività di gestione immobiliare, compravendita di aeromobili, intermediazione assicurativa. L’operazione di oggi, denominata “Flying money”, ha anche portato al sequestro per 11 milioni e 600 mila euro. Sono finiti sotto sequestro 43 immobili, tra gli appartamenti situati tra Pescara e Roma e i 32 appartamenti situati in un residence di Porto Rotondo, oltre a quote di partecipazione di Spadaccini nelle società estere, una serie di conti correnti e uno yacht. Le indagini hanno preso il via nel 2006 dalle verifiche fiscali nei confronti di alcune società del cosiddetto gruppo Spadaccini, e cioè Sorem Srl, San Srl, Air Columbia srl, Itali Airlines spa. Quest’ultima è una compagnia di aeronavigazione e voli charter.

Il comandante regionale Abruzzo della Guardia di Finanza, Nunzio Ferla, ha sottolineato in particolare, in conferenza stampa, l’importanza dei sequestri preventivi di beni mobili e immobili effettuati oggi a carico degli indagati e finalizzati alla confisca obbligatoria e per equivalente. “Lo Stato – ha commentato – si può rivalere su questi beni allo scopo di recuperare tutto il maltolto”. Gli immobili finiti sotto sequestro si trovano a Pescara, Milano, Roma, Olbia e Gissi mentre lo yacht di 21 metri battente bandiera di Gibilterra era ormeggiato al porto canale di Fiumicino (valore 516 mila euro, riconducibile alla disponibilità di Spadaccini). Il valore degli immobili sequestrati è di 6 milioni e 800mila euro. Sotto sequestro poi una autorimessa di Milano (sulla quale c’era il diritto all’uso), il posto barca di Fiumicino, titoli societari per 3 milioni e 700 mila euro detenuti da Spadaccini e conti correnti riconducibili sempre a Spadaccini per 408 mila euro. Proprio in relazione a Spadaccini e’ stato sottolineato che “tutte le società” italiane ed estere scoperte erano riconducibili a questo imprenditore. Sono stati individuati vari livelli di societa’, come “scatole che si alimentano da sole”, in una serie di partecipazioni e incastri per la schermatura. L’unico obiettivo dell’associazione a delinquere era la commissione di reati di natura finanziaria.  Il reale management, la direzione degli affari di queste realtà, era a Pescara. L’imprenditore operava attraverso una struttura che si trova a San Giovanni Teatino (Chieti), il Palaitaly”, ha spiegato il comandante provinciale della Finanza, Maurizio Favia. Complessivamente gli indagati sono 24 e tra gli arrestati ci sono personaggi noti a livello locale cioè il notaio Massimo D’Ambrosio, il commercialista Giacomo Obletter e Leonardo Valenti, già amministratore delegato del pastificio Del Verde, esperto fiscale pescarese. Tra gli arrestati ci sono anche tre portoghesi e un canadese. Ferla ha parlato poi della collaborazione a livello internazionale della polizia giudiziaria portoghese, di Europjust e Interpol.

 

 

 

 

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