“Stiamo aspettando- ha sottolineato Conga- che Angelini dimostri qualcosa”. A proposito dei 113 mila euro trovati dentro la sua auto al momento dell’arresto ha detto che “sono già state fornite tutte le giustificazioni agli inquirenti. Abbiamo portato tutti i documenti quindi tutto è in regola”. Conga ha aggiunto che spera nel dissequestro dei suoi beni “ perché mi sembra giusto e anche molto logico. Sono molto tranquillo – ha proseguito- e sereno perché non ho nulla a che spartire con Angelini. Mi sono comportato come direttore generale della Asl sempre in modo molto distaccato. Certo ho avuto dei rapporti perché istituzionalmente dovevo averli, però, non capisco perché dopo sei interrogatori in cui Angelini aveva detto che io non c’entravo nulla al settimo interrogatorio, stranamente, ha fatto il mio nome. E’ una cosa incomprensibile per tutti e anche per me. Dopo tanto tempo in cui non ero più manager non pensavo assolutamente di poter essere coinvolto in una storia con Angelini perché se aveva qualcosa da dire l’avrebbe detta subito. E poi non capisco perché non ha portato delle prove o comunque non si è riusciti a mettere insieme delle prove tipo dei microfoni o audiovisivi. Sarei stato contentissimo perché non ho nulla da nascondere e si sarebbe risolto questo enigma. Angelini non ha voluto creare prove certe su questa vicenda che ha fatto cadere un governo regionale. Rendiamoci conto che la questione ha un verso molto politico e poco di giustizia. Se Angelini non ha voluto creare delle prove- ha concluso Conga – probabilmente pensava che le prove non c’erano”. A proposito della clinica Villa Pini ha detto che non si aspettava un epilogo del genere visto che ho reputato Angelini sempre un ottimo imprenditore”.