Pescara. La Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo blocca la rimozione di 19 pini lungo via Regina Margherita e il sindaco annuncia ricorso al Tar.
La notizia dello stop da parte della Sovrintendenza è arrivata subito dopo la manifestazione di protesta che si è svolta stamani: decine gli ambientalisti che hanno dato vita ad un presidio per “evitare il pinicidio”, cioè l’abbattimento di alberi di alto fusto previsto dal Comune dopo una perizia. Al presidio sono presenti ex consiglieri regionali come Riccardo Chiavaroli e Maurizio Acerbo. Era stato Carlo Masci, consigliere comunale e coordinatore provinciale di Forza Italia, a interessare la Soprintendenza ai Beni Ambientali e Culturali.
“Ci siamo trovati a dover contemperare due contrapposte esigenze: la tutela dell’incolumità pubblica o la sopravvivenza di piante pericolose che una volta abbattute saranno sostituite – ha spiegato il sindaco, Marco Alessandrini, nel corso di una conferenza stampa indetta nel pomeriggio – Abbiamo scelto la tutela dell’incolumità pubblica. E’ inaccettabile la prospettazione secondo cui saremmo degli irresponsabili “Attila”, come qualcuno ormai ama chiamarci, che troverebbero un gusto sadico nel fare una cosa così drastica come abbattere inutilmente un albero. L’incolumità di persone e cose è un valore che sta sopra tutto. Questo a maggior ragione per una città come Pescara che solo lo scorso anno ha perso 350 alberi per maltempo e altre calamità, 50 esattamente fra il 3 e il 6 marzo 2015, diversi proprio in via Regina Margherita”.
“Abbiamo chiesto a un tecnico competente e terzo – aggiunge – di analizzare le alberature a rischio, per conoscere la situazione e fare prevenzione, operazione mai effettuata a Pescara. Il tecnico individuato non è una persona di “prima esperienza”, Carlo Massimo Rabottini ha fra le ultime consulenze anche quella per il Tribunale di Roma, dove il 3 marzo scorso la caduta di un pino sulla Laurentina ha provocato la morte di due persone e il ferimento di un’altra”.
“In questo quadro arriva l’ordine della Soprintendenza: non è la prima volta che ci troviamo in posizioni diverse, noi faremo ricorso al Tar perché il contenuto dell’atto è evidentemente esorbitante, con indicazioni che noi confutiamo sin da questa sede, a partire dall’asserito rientrare delle aree nei limiti del vincolo paesaggistico. I nostri uffici – ha detto ancora il sindaco – si erano ben posti la questione ed erano andati a fondo al vincolo: le aree di Via Regina Margherita interessate dai lavori non rientrano tra quelle soggette a vincolo paesaggistico”.
“L’abbattimento di questi alberi è stato un colpo al cuore per i cittadini e altrettanto per chi lo ha dovuto fare – ha detto l’assessore al Verde pubblico, Laura Di Pietro – Ma con una relazione tecnica in tal senso abbiamo il dovere di intervenire, a tutela dell’incolumità, fermo restando che il paesaggio sarà reintegrato con le sostituzioni. Sarei stata la prima a incatenarmi se l’operazione non fosse stata supportata da un simile report e non avesse contemplato la ripiantumazione, è quella la vera battaglia da combattere, per trovare risorse in bilancio da destinare allo scopo. E lì mi aspetto che tutti i consiglieri che oggi prendono la parola si facciano avanti con me. Noi lo stiamo già facendo, il minimo è di 50.000 euro che useremo sulla città che ha bisogno dei suoi alberi”.