“Tutti gli allagamenti registrati nella giornata di ieri sono rientrati” commentano gli assessori ai Lavori pubblici Alfredo D’Ercole e all’Ambiente Isabella Del Trecco “ma ora dobbiamo attuare gli interventi necessari a ridurre la portata di tali eventi meteorologici. La localizzazione esatta dei punti critici registrati ieri ha fatto emergere alcune delle cause di tali allagamenti, a partire da una rete fognaria sottodimensionata rispetto alle esigenze del territorio. La prova di tale considerazione nasce anche dalle verifiche condotte su quelle zone in cui, dopo gli ultimi nubifragi del mese di agosto, gli operai di Attiva e Aca avevano bonificato e svuotato tutte le condotte fognarie, tombini, caditoie e bocche di lupo con l’uso degli autospurgo, come in via Paolini, via Fonte Romana, via Di Sotto, via Salita Cellini, strade in cui comunque anche ieri i tombini sono saltati sotto la pressione dell’acqua che è caduta in modo violento e che è refluita in superficie”.
Gli assessori aggiungono poi che gli interventi effettuati ieri dagli operai del Comune, della Attiva, dalla Polizia municipale e dai volontari della Protezione civile, con l’ausilio dell’Aca, sono stati capillari e hanno interessato l’intero territorio.
“La realtà” spiegano “è che nelle ore pomeridiane, sotto la violenza dell’acqua, gli allagamenti si sono registrati anche in strade situate tutt’attorno all’ospedale civile, dove si erano conclusi da pochi giorni gli interventi di bonifica radicale di tutti i tombini e delle bocche di lupo, interventi effettuati da Attiva e Aca. Ciò significa che almeno in via di Sotto o in via Paolini la bonifica dei tombini non ha grande significato. Gran parte delle zone allagate in seguito alle precipitazioni violente, come piazza Pierangeli e molte aree dei colli, sono ritornate in breve tempo alla normalità, pur senza effettuare interventi di sorta sui tombini stessi, a dimostrazione che gli stessi tombini sono in grado di funzionare quando la rete sottostante riprende a smaltire i flussi idrici, così come quando le precipitazioni sono lunghe ma non intense non si creano allagamenti, segno che il sistema ricettivo funziona in modo adeguato per portate ordinarie. Il vero problema a Pescara è rappresentato da una rete infrastrutturale inadeguata, mai potenziata in sei anni. Per tale ragione partiremo subito con le prime iniziative, iniziando con il progetto PK15 sul raddoppio dei collettori golenali finanziato dall’Ato con fondi Fas, un progetto già appaltato a un’associazione temporanea d’impresa che vede anche la presenza del gruppo Marramiero. Mercoledì 15 settembre, incontreremo l’ingegner Caputi, Commissario dell’Ato, per stilare insieme il cronoprogramma delle opere previste. La prima emergenza sarà la pulizia degli ultimi due tratti del Fosso Bardet, opera avviata a inizio 2000 con la pulizia del primo tratto, nei pressi dello Stadio Cornacchia. Il nuovo progetto prevede la bonifica degli ultimi due tratti, con la realizzazione di scavi per arrivare in profondità. Tale pulizia dovrà eliminare per sempre anche il tappo interno che oggi respinge le acque facendole defluire in superficie e allagando l’area dello Stadio. Il progetto prevede poi il raddoppio del collettore lungo la golena nord, con la realizzazione di una condotta gemella rispetto a quella già esistente. Lo stesso programma di intervento prevede il raddoppio delle condutture in piazza Pierangeli con l’allaccio al collettore esistente, opera che andrà a risolvere il sottodimensionamento della rete tutt’attorno all’ospedale. Infine l’ultimo intervento riguarderà la realizzazione di una nuova vasca in via Fonte Locca, dove oggi si registrano sversamenti sul versante di Francavilla al Mare. Il progetto complessivo prevede anche due interventi a Spoltore e Cepagatti, con un investimento complessivo pari a 9milioni di euro, ma comunque le opere più imponenti verranno realizzate a Pescara”.