In tutto sono stati 180 i controlli effettuati, tra stabilimenti balneari, ristoranti, panifici, bar, gelaterie, pasticcerie, discoteche lungo la costa adriatica e nei centri di villeggiatura montani.
Durante le attività ispettive,tuttavia,qualcuno ha tentato giustificazioni “fantasiose”:è il caso di una cameriera del pescarese che si è giustificata dicendo di essere la baby sitter della titolare e di sostituire il cuoco” momentaneamente ammalato” o di un agriturismo del teramano in cui tutti i lavoratori erano “in nero” ed hanno dichiarato di essere conoscenti del titolare e di “dare solo una mano”.
Sono state inoltre constatate numerose violazioni di carattere amministrativo/contabile e scoperti 6 evasori totali (imprenditori completamente sconosciuti al fisco) nel settore edile e della vendita al dettaglio di accessori per l’abbigliamento.
Il “sommerso da lavoro” è un fenomeno spesso connesso ad altre forme di illegalità, quali lo sfruttamento degli immigrati e l’inosservanza delle norme in tema di sicurezza e igienico- sanitarie.
L’operazione “Illegal work” si colloca in un più vasto piano d’interventi finalizzati non solo al contrasto dell’evasione ma anche ad assicurare una giusta “tutela” agli operatori corretti che risultano svantaggiati da chi, evadendo le imposte e gli obblighi previdenziali, opera una “concorrenza” sleale.
Con questa operazione, raggiungono quota 125 gli evasori totali scoperti dalle Fiamme Gialle in Abruzzo a partire da inizio 2010.