Pescara. Si è concluso l’intervento della Guardia Costiera in Grecia che ha previsto pattugliamento delle frontiere, intercettazione e soccorso in mare del flusso di migranti proveniente dalla Turchia.
La missione ‘Poseidon rapido intervento’ si è svolta presso le isole di Kos e Lesbo a partire dalla fine di gennaio e ha coinvolto un equipaggio di mare (a bordo della motovedetta d’altura CP 292) e due equipaggi di volo (a bordo dell’elicottero AW 139 GC ‘Nemo 11-05’) della Guardia Costiera di Pescara, insieme alla motovedetta CP 322 di Lipari.
La prima a partire è stata la motovedetta d’altura CP 292, l’unità maggiore della flotta della Guardia Costiera di Pescara, composta da 8 militari affiancati da un sommozzatore e un soccorritore navale in servizio presso la Guardia Costiera di Giulianova, che hanno dato il via all’attività di pattugliamento e intercettazione e trasbordo delle imbarcazioni dei migranti presso Kos.
Poi è stata la volta dell’elicottero AW 139 GC ‘Nemo 11-05’, decollato dall’aeroporto militare ‘P. Liberi’ di Pescara, per rischierarsi sull’aeroporto di Mitilene, presso l’isola di Lesbo, condotto da due equipaggi, costituiti ognuno da due piloti, un operatore di sistemi e un aerosoccorritore marittimo specializzato nel recupero dei naufraghi tramite verricello.
Ecco i numeri relativi all’intervento:
motovedetta CP 292 a Kos: in 25 giorni di attività ha effettuato 24 uscite a mare alla ricerca delle piccole imbarcazioni segnalate dai velivoli, intercettando nel raggio di più di 2mila miglia 15 gommoni con a bordo complessivamente 180 persone, per lo più uomini di nazionalità pakistana e afghana; una volta avvicinate le imbarcazioni, i migranti vengono trasferiti a bordo, dove i militari provvedono a fornire loro coperte termiche, cibi caldi e acqua;
elicottero AW 139 GC a Lesbo: in tre settimane di attività sono state compiute circa 45 ore di volo, durante le quali sono state soccorse circa 62 imbarcazioni con un totale di circa 2.100 persone, successivamente recuperate dalle unità navali italiane e degli altri Paesi europei presenti nell’area (una motovedetta finlandese, motovedette greche e due svedesi).
La missione degli equipaggi pescaresi è stata disposta e finanziata da Frontex, l’Agenzia europea per il coordinamento e il pattugliamento delle frontiere, in risposta alla richiesta avanzata dal Governo greco di potenziare la sorveglianza delle proprie frontiere nel mar Egeo e agevolare le pratiche di identificazione e registrazione dei migranti; il Governo italiano, insieme ad altri Paesi dell’Unione europea, ha aderito attraverso l’impiego dei mezzi navali e aerei della Guardia Costiera, perciò su disposizione del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, il personale della Capitaneria di porto e quello della neoistituita 3a Sezione Volo Elicotteri di Pescara ha approntato in pochi giorni equipaggi e mezzi da inviare in missione.
Il lavoro degli equipaggi pescaresi è stato profondamente apprezzato dalla presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, che, in occasione della turnazione degli equipaggi, il 13 febbraio scorso, si è recata a Lesbo a bordo del velivolo Atr 42 MP ‘Manta 10-02’, del 3° Nucleo Aereo Guardia Costiera di Pescara.
Laura Boldrini, accompagnata dal comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, l’ammiraglio ispettore Vincenzo Melone, ha incontrato i militari e ha rivolto parole di viva ammirazione per il senso di umanità e dedizione al servizio che profondono nel loro operato a favore dei migranti del mar Egeo.