Pescara. Si terra’ il 7 aprile prossimo l’udienza davanti al gip del Tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, per decidere sulla richiesta di archiviazione riguardante l’omicidio di Nicola Bucco, ucciso con tre coltellate il 14 novembre del 2012 a Pescara nella sua abitazione di via Leopardi, e sulla relativa opposizione.
A chiedere l’archiviazione del procedimento e’ stato il pm titolare delle indagini, Gennaro Varone, perche’ “ogni verifica di traccia biologica che potesse legare una delle persone sospettate al luogo del delitto e’ stata negativa” e inoltre “non sembra vi sia ragionevole possibilita’ di elevare ad alcuno una imputazione che possa essere ragionevolmente sostenuta in dibattimento”.
Tre le persone finite nel registro degli indagati: Giuseppe Del Rosario, 68 anni di Chieti, uscito pero’ quasi subito fuori dalla lista dei sospettati; Emilio Massacese, 60 anni, nato a Pescara, fratello di Vittorio (il titolare del bar del porto che aiutava Bucco nelle spese dell’affitto di casa e che per primo ha scoperto il cadavere); il marinaio tunisino Rafik Ben Amri, 33 anni.
Ad opporsi alla richiesta di archiviazione la sorella, il figlio e l’ex moglie della vittima, che, tramite i loro legali, sostengono la necessita’ di disporre “l’integrazione delle attivita’ di indagine compiute” e di una “attenta verifica di aspetti che non possono essere giustificati d’ufficio semplicemente secondo parametri di verosimile convinzione”.