Pescara. Paventa “l’ennesimo progetto monco” parlando dello sfondamento della diga foranea, il consigliere regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri: “Appalto prima della Via”.
Ricalcando quanto già detto sabato scorso dall’ambientalista Augusto De Sanctis, Sospiri sottolinea come “anche il progetto per lo sfondamento della diga foranea rischia di naufragare perché non è possibile far partire la gara d’appalto prima di aver ottenuto la Valutazione d’impatto ambientale nazionale su un’iniziativa di tali proporzioni, che comunque produrrà degli effetti sotto il profilo ambientale e urbanistico”.
Con il rischio, se non venisse appaltata l’opera entro fine anno, di perdere i Fondi Fas di 3 milioni e mezzo di euro, la Regione guidata da Luciano D’Alfonso ha annunciato la scorsa settimana che entro il prossimo 21 dicembre verrà pubblicato il bando di gara per effettuare l’intervento risolutivo per l’annoso insabbiamento del porto pescarese. “Parliamo del progetto di apertura verso nord di 70 metri della diga foranea”, ricorda i capogruppo forzista “che ha una base grande quanto un campo di calcio, e l’intervento prevedeva che, fatta l’apertura, si prendeva il materiale demolito e ci si costruiva una nuova barriera frangiflutti, lato Madonnina, per limitare l’azione delle correnti. In più sappiamo che il Ministero ha appaltato una ulteriore barriera soffolta a nord che dovrà impedire alla sabbia di entrare nel bacino: un simile cantiere va sottoposto alla Valutazione d’incidenza ambientale, che richiede almeno 45 giorni di tempo, a meno che non intervenga un decreto del Consiglio dei Ministri a tagliare i termini”.
A conti fatti, non ci sarebbero i tempi necessari “e questo non è normativamente possibile perché la Commissione di Via potrebbe impartire delle prescrizioni e delle modifiche, quindi una riprogettazione, seppur parziale, dell’intervento, imponendo, dunque, uno stop alla gara stessa”, si allarma Sospiri. Non solo: “Visto l’importo dei lavori”, aggiunte, “è evidente che si dovrà procedere a una gara d’appalto europea, con scadenza dei termini a fine febbraio 2016, ben oltre dunque quel 31 dicembre imposto per vincolare i 3milioni e mezzo di euro con obbligazioni giuridicamente vincolanti, ossia per la firma dei contratti. Ancora una volta – conclude – è evidente che oggi il Governatore ha fretta, ma quella fretta rischia di costare caro a Pescara che potrebbe veder perso anche questo treno, con a bordo i suoi 3milioni e mezzo di euro, e la responsabilità sarà di un Presidente di Regione e di un sindaco, Alessandrini, incapaci anche di gestire una semplice agenda delle priorità di governo”.