Truffe%2C+rapine+e+violenza+sessuale%3A+5+arresti+a+Pescara
abruzzocityrumorsit
/cronaca/cronaca-pescara/180845-truffe-rapine-e-violenza-sessuale-5-arresti-a-pescara.html/amp/

Truffe, rapine e violenza sessuale: 5 arresti a Pescara

Cinque persone sono state arrestate, nell’ambito di tre distinte attività di contrasto alla criminalità locale, dalla Polizia di Pescara per reati quali truffa ai danni di anziani, rapina e violenza sessuale.

I dettagli saranno forniti nel corso di una conferenza stampa alle 11 in Questura, che sarà presieduta dal questore Paolo Passamonti.

— AGGIORNAMENTO —

In particolare, gli uomini delle squadre Mobile e Volante, hanno dato esecuzione a tre misure cautelari restrittive emesse dal gip, sul richiesta della Procura, nei confronti di Franco Di Rocco, 53 anni, Walter Di Rocco (36), Guerrino Di Rocco (55), Lahcen Khamlich (27), marocchino, e Rosamel Silvestri (33), cileno, tutti residenti o domiciliati a Pescara.

I primi tre, fratelli di etnia rom, sono finiti ai domiciliari in quanto indagati in concorso per un furto in abitazione, avvenuto lo scorso 16 ottobre, ai danni di una 87enne affetta dal morbo di Alzheimer. Due di loro, dopo essersi spacciati per addetti al controllo del gas, sono entrati nella camera da letto della donna, prendendo un anello d’oro, mentre il terzo era rimasto in strada facendo da “palo”. Determinante il ruolo svolto dalla figlia della donna che, mentre rientrava a casa, ha notato prima il palo e poi gli altri due, riuscendo a riconoscerli in alcune foto che poi le sono state mostrate dagli investigatori.

Il marocchino di 27 anni è invece finito per una rapina commessa lo scorso 9 novembre nei pressi del terminal bus della stazione ferroviaria, a bordo di un autobus. Insieme a due complici arrestati nell’immediato, avrebbe rubato il cellulare ad un minorenne, minacciandolo e strattonandolo.

In carcere anche il cileno, accusato di aver violentato e rapinato una prostituta romena a luglio dello scorso anno.

“Operazioni distinte tra loro – ha commentato il dirigente della Mobile, Pierfrancesco Muriana – ma legate da un filo comune e cioè la strategia della lotta al crimine”.