Pescara. La società unica del trasporto pubblico locale, Tua, ha sospeso, per motivi tecnico-giuridici, la gara per la progettazione del secondo e terzo lotto di Filò, la cui scadenza era prevista per oggi. La sospensione arriva a pochi giorni dalla riunione indetta dall’amministrazione regionale, nel corso della quale è emersa la necessità di individuare un mezzo alternativo, dopo il fallimento della società che avrebbe dovuto fornire il vettore elettrificato inizialmente previsto.
La questione filovia, insomma, viene rimessa in discussione complessivamente, andando a ripensare anche il primo lotto, già realizzato, e cercando di coniugare le esigenze di mobilità e quelle di chi chiede di lasciare la strada parco a disposizione di pedoni e ciclisti.
Le motivazioni della sospensione sono di tipo tecnico-giuridico: la sede del primo lotto e quella del secondo e terzo, infatti, non hanno mai avuto un atto tipico di concessione e autorizzazione da parte degli enti coinvolti, come il Comune di Pescara, per quel determinato tipo di infrastruttura. Il progetto preliminare su cui si fonda il bando per la progettazione del secondo e terzo lotto, inoltre, non ha mai avuto il parere favorevole della Conferenza di servizi.
“Bisogna individuare il vettore alternativo – spiega il sottosegretario alla presidenza di Regione con delega ai Trasporti, Camillo D’Alessandro – e questo ovviamente va risolto prima, perché la progettazione si può fare solo se si sa cosa ci deve passare. La riflessione – aggiunge – va fatta in termini di politica sulla mobilità nell’area vasta Pescara-Montesilvano, che va risolta. La questione va reinquadrata complessivamente. Con il comitato tecnico appositamente costituito cercheremo di individuare il mezzo alternativo, coinvolgendo tutti quanti, con la massima trasparenza”.
Esultano le associazoni e i comitati cittadini contrari alla Filovia. “Era un atto dovuto – commenta la portavoce Loredana Di Paola – perché il mezzo non c’è ed era normale rimettere tutto in discussione. Dalla Regione ci aspettiamo ora la risoluzione in danno del contratto con l’Associazione temporanea di imprese. Crediamo che lì non ci possa passare nulla per questioni di dimensioni, misure e per i 19 incroci presenti. La ‘strada parco’ deve restare una strada europea, l’unica di Pescara: ciclabile e pedonale”.