Pescara. Avrebbero accoltellato e rapinato, nella notte dello scorso 29 gennaio, un tassista di Pescara, ma, al termine di lunghe e complesse indagini della squadra Mobile della Questura del capoluogo adriatico, sono stati arrestati: in manette sono finiti Andrea Sborgia, 40 anni, e Massimo Rendine, 41, entrambi pescaresi, accusati di rapina aggravata, lesioni ed utilizzo fraudolento di carta di credito.
Il tassista aveva risposto ad una chiamata del servizio Radiotaxi e, giunto nella zona industriale di Pescara, in prossimità della via Tiburtina, ha fatto salire a bordo i due uomini che avevano effettuato la chiamata. Il fatto che uno dei due avesse il volto ben coperto con un passamontagna, non ha destato sospetti nell’operatore, vista la temperatura particolarmente fredda di quel giorno.
Mentre il cliente con il passamontagna si era seduto sul sedile vicino al guidatore, l’altro si era messo dietro. Dopo pochi minuti, il passeggero seduto sul sedile anteriore ha chiesto al tassista di accostarsi. A quel punto questi è stato colpito con ripetuti pugni al volto, ferito con un coltello all’addome e ad una gamba, prima di essere rapinato di 170 euro in contanti, una carta bancomat, un telefono mobile ed un navigatore satellitare.
Poi i due malviventi hanno anche prelevato abusivamente al bancomat 500 euro, utilizzando la carta rapinata poco prima. Il tassista aveva riportato una prognosi di 15 giorni.
Determinante, per le indagini, è stata l’analisi di numerosi tabulati telefonici, partendo dal numero da cui era partita la chiamata al radiotaxi e la visione delle immagini registrate dalla telecamera di sorveglianza della banca dove erano stati effettuati i prelievi.
GLi uomini della squadra Mobile stamani hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Maria Michela Di Fine su richiesta del pm Gennaro Varone.