Pescara. Liberalizzare le licenze del pubblici esercizi sul territorio pescarese. È il contenuto della delibera che sarà sottoposta ad approvazione il prossimo giovedi 3 giugno e che garantirà una liberalizzazione che, come sottolinea l’assessore al Commercio, Stefano Cardelli, “che non sarà selvaggia grazie ai paletti imposti per consentire a un aspirante esercente di aprire una nuova attività, come l’adeguamento dei locali alle necessità di insonorizzazione o l’impegno alla raccolta differenziata, criteri che individueremo nel ‘Piano per l’insediamento e l’attività dei pubblici esercizi’ che verrà subito redatto dagli Uffici comunali”.
L’intenzione della maggioranza è quello di sbloccare un settore fermo dal luglio 2007. “Sono infatti già decine i cittadini che negli ultimi giorni si stanno recando presso l’Urp per avere informazioni sulle procedure da adottare per avviare un bar, un ristorante, un pubblico esercizio” sottolinea l’assessore “e che finalmente su Pescara potranno farlo senza la necessità di dover acquistare una licenza, ma semplicemente tramite una comunicazione, con cui però dovranno dimostrare di essere in possesso di determinati requisiti”.
Tra quelli obbligatori, i requisiti igienico-sanitari, la dotazione di telecamere e impianti di videosorveglianza all’esterno e all’interno dei locali e il possesso di tutte le attrezzature necessarie per effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti. Non solo. I requisiti qualitativi richiesti prevedono, invece, la disponibilità di un parcheggio personale o la prossimità di un’area di sosta, la presenza di personale di accoglienza alla clientela e di addetti al controllo fuori dalle attività, la cura del decoro e dell’immagine esterna della struttura, la dichiarazione di impegno ad aderire a programmi specifici per l’uso del trasporto pubblico o taxi, l’uso di attrezzature a risparmio energetico o utilizzo di sistemi ecocompatibili, come pannelli solari, impianti fotovoltaici o impianti a pavimento, dotazione di servizi igienici superiori alla norma, disponibilità di spazi destinati all’intrattenimento dei bambini e del rilevatore alcolometrico gratis per i clienti, la presenza di menù in almeno due lingue straniere e con almeno due vini doc regionali, la presenza di un’area wireless free, l’esistenza di un sito internet del locale; la conoscenza di almeno una lingua straniera da parte del richiedente e l’adesione alle iniziative e ai circuiti regionali, provinciali e comunali di promozione dei prodotti tipici locali a fini turistici.