Pescara. Giunta alla quindicesima edizione, la Maratona Dannunziana è orma un appuntamento fisso dell’autunno sportivo pescarese. Ben 2000 gli iscritti per la corsa podistica, ma la riviera ha fatto il pienone anche dei rifiuti abbandonati lungo il tragitto.
Una festa sportiva senza ombra di dubbio: migliaia gli iscritti sia per la competizione agonistica che per quella amatoriale, suddivisa in mezza maratona, maratona, passeggiata non competitiva e gara ragazzi, oltre alla staffetta in onore di Duilio Fornarola, maratoneta morto durante la corsa della scorsa edizione.
Dalla mattinata gli start consecutivi di ogni specialità, per tutti (su distanze differenti) lo stesso percorso: piazza Salotto, via Nicola Fabrizi; via Ugo Foscolo; Lungomare Matteotti; attraversamento Ponte del mare; Lungomare papa Giovanni XXIII; Viale Primo Vere; viale Alcione; Lungomare Cristoforo Colombo; viale della Riviera; viale Aldo Moro; via Muzii; via Regina Margherita.
L’organizzazione ha predisposto, come per ogni gara che si rispetti, alcuni punti ristoro lungo il percorso dove ai podisti sono state distribuite bottigliette d’acqua e spugnette bagnate per rinfrescarsi: peccato che poi nessuno ha provveduto a recuperarle. O almeno non prima della riapertura al traffico a fine gara.
Nel pomeriggio, infatti, già dalle 14, sono stati tanti i pescaresi ad approfittare della domenica di sole per passeggiare sul lungomare, ma il marciapiede della riviera nord era disseminato dei rifiuti abbandonati dai corridori dopo essersi rifocillati e rinfrescati: bottiglie di plastica, confezioni di energy drink e spugnette ovunque. Un “mosaico” alla spicciolata da via Foscolo fino a piazza Primo Maggio, lungo il tracciato che riportava al villaggio sportivo allestito in piazza Salotto: qualcuno, forse per non abbandonarle spudoratamente a terra, ha poggiato le spugne bagnate e sudate sulla panchina della fermata dell’autobus, altri hanno tentato con scarsi risultati di centrare in corsa i cassonetti della differenziata (senza differenziare troppo), ben pochi quelli che hanno usato le buste disposte dall’organizzazione appese agli alberi sul marciapiede.
Nulla di strano, non tocca agli atleti, bensì allo staff organizzativo predisporre la pulizia della strada subito dopo la conclusione della manifestazione. Così, quando alle 15:30 abbiamo visto arrivare un mezzo dell’Attiva abbiamo pensato che il Comune, patrocinante della gara, aveva provveduto a inviare la municipalizzata: invece il netturbino in via Foscolo ha svuotato un cestino (peraltro non tra quello preso di mira dagli atleti) e ha tirato dritto in direzione nord, ignorando la sequela di rifiuti a terra.
Chi non ha potuto ignorarli, purtroppo, sono state le centinaia di persone che hanno affollato il lungomare, costretti persino a zigzagare per evitarli dopo aver parcheggiato l’automobile.