Pescara. Entra nel vivo l’udienza preliminare relativa all’inchiesta ‘Ciclone’ su presunte tangenti negli appalti pubblici, che nel 2006 portò all’arresto dell’ex sindaco di Montesilvano Enzo Cantagallo, di assessori e dirigenti comunali, e imprenditori. Il pm Gennaro Varone nella sua requisitoria ha chiesto il rinvio a giudizio per 34 imputati.
Un altro imputato Bruno Chiulli, titolare della Green Service, ha chiesto di patteggiare, mentre Franco Falcone, ha chiesto di poter essere giudicato con il rito abbreviato. I due sono accusati di corruzione. Nella sua requisitoria il pm ha chiesto per Chiulli il proscioglimento dall’accusa di associazione per delinquere per non aver commesso il fatto. Nel corso della prossima udienza, che si terrà il 21 maggio, alle 9.30, è prevista la replica della difesa. La vicenda conta 36 imputati, che devono rispondere,a vario titolo, di reati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione all’abuso di ufficio. Secondo l’accusa a Montesilvano era stato innescato un meccanismo per l’elusione del contributo dei costi di costruzione. Per quanto riguarda gli appalti dei lavori pubblici, invece, venivano assegnati direttamente alle imprese dietro pagamento, secondo la procura, di somme di denaro. Oltre a Cantagallo tra i principali indagati, coinvolti nei vari filoni d’inchiesta, l’ex assessore Paolo Di Blasio, l’ex dirigente dell’ufficio urbanistica, Rolando Canale, l’ex capo di gabinetto, Lamberto Di Pentima, l’ex vice sindaco Marco Savini, gli ex assessori Attilio Vallescura, Guglielmo Di Febo, Cristiano Tomei, l’ex sindaco, Renzo Gallerati, e l’ex dirigente ai lavori pubblici, Vincenzo Cirone, gli imprenditori Duilio e Gianni Ferretti, Bruno Chiulli, Giuseppe Di Pietro, Ennio Chiavaroli e Vladimiro Lotorio, e un ex componente della squadra mobile, Salvatore Colangelo