Montesilvano. Con un’operazione congiunta, le forze dell’ordine hanno proceduto questa mattina allo sgombero di un appartamento di via L’Aquila, a Montesilvano, già sottoposto prima a sequestro e poi a confisca.
Si tratta del piano terra di una villetta che in base a un’ordinanza del sindaco Pasquale Cordoma doveva essere liberato circa un mese fa dai nomadi che ci vivono. Gli zingari, però, hanno ignorato l’ordinanza per cui oggi si è provveduto a liberare l’alloggio che è stato già assegnato al Comune e che in futuro sarà occupato dai carabinieri in congedo. Un ringraziamento alle forze dell’ordine è arrivato dal sindaco di Montesilvano, che ha ricordato che l’amministrazione è favorevole all’integrazione delle diverse etnie e dei nomadi, ma esige il rispetto della legalità.
Forconi torna a battere il chiodo
Marco Forconi, rappresentante del movimento Forza Nuova risponde subito a quanto accaduto quest’oggi nella sua città, ma lo fa in modo ironico, poiché non ha intenzione di concedere alla giustizia una nuova arma da utilizzare come un boomerang contro di lui. Un botta e risposta il suo, pungente, che coglie l’ironia del caso in pieno, ma allo stesso tempo lo lascia ancora esterefatto per quanto poco si continui a fare in difesa dei cittadini.
“Concordo perfettamente con il sindaco di Montesilvano, il dott. Pasquale Cordoma, il quale reputa che alla base dell’integrazione fra etnie diverse vi sia il dialogo e la sinergia fra cittadinanza e istituzioni. In effetti, è colpa di quei movimenti che predicano quotidianamente il razzismo e la xenofobia se dei cittadini assolutamente e completamente integrati nella società, con mansioni di tutto rispetto, si trovano nelle condizioni di delinquere, magari per cleptomania o per depressione cronica. Questi cittadini, infatti, repulsi da quella ignorante minoranza popolare che prova nei loro confronti dei pregiudizi antropologici o socio-culturali con chiaro riferimento a teorie fondate sulla superiorità razziale (come possono essere quelle del conte Joseph Arthur de Gobineau) hanno diffuso, nel corso degli ultimi quarant’anni, un’esemplare immagine della costa pescarese e teramana che spesso è stata addirittura portata a modello durante la B.I.T. (leggasi Borsa Italiana del Turismo).
Siamo, pertanto, contrari alle persecuzioni messe in atto dalle forze dell’ordine nei loro confronti e chiediamo che i cittadini di etnìa rom possano, col tempo, stringersi, in una sorta di fraterno e simbolico abbraccio, con tutti i pescaresi e teramani stroncando, in tal modo, le insensate e demenziali uscite dei razzisti del terzo millennio che, oramai a centinaia, ma che dico, migliaia, imperversano nelle strade di Pescara, Montesilvano e di tutta la costa adriatica fino al confine con le Marche”.