Pescara. L’assessore alla Cultura del Comune di Pescara, Giovanni Di Iacovo, fa chiarezza sulla vicenda delle opere della collezione Paglione, 56 dipinti degli artisti Claudio Bonichi, Arturo Carmassi e Gaston Orellana, e parla di difformitù negli atti relativi alla donazione. Rispondendo, nel corso di una conferenza stampa, alle domande dei cronisti, l’assessore hadetto che il Comune è pronto a riconsegnare i dipinti, attualmente custoditi nel caveau del museo ‘Vittoria Colonna’.
L’assessore ha spiegato che “c’è stato un problema a monte, perché c’è un vincolo in base al quale nessuno potrebbe spostare quelle opere, che dovrebbero essere esposte in modo permanente nella sala 3 del museo, se non autorizzato da Paglione, pena la restituzione. Pescara – ha detto Di Iacovo – ha solo uno spazio dedicato alle esposizioni artistiche e cioè il Colonna. Accettare questa operazione vorrebbe dire non poter più ospitare in città alcuna mostra”.
Un “inghippo” all’origine della polemica. “La delibera che accoglie la donazione di Paglione, quindi l’atto pubblico che la recepisce il n. 224 dell’11 aprile 2014 – ha spiegato infatti l’assessore – non prevede la risoluzione della donazione e restituzione delle opere. Una linea che era chiara anche prima, al punto che il presidente dell’allora Commissione consiliare Cultura il dott. Augusto Di Luzio, in una riunione precedente alla delibera, presentò in Commissione la collezione e dichiarò che non vi era un obbligo salvo comunicazione all’artista, senza ulteriori vincoli all’azione, come si legge nel verbale. Dunque nella delibera n. 224 dell’11 aprile 2014, atto pubblico di accettazione da parte del Comune, questa clausola non c’è. C’è però nell’atto firmato per la donazione, il 14 maggio 2014, dove compare all’articolo 4 una clausola che prevede la risoluzione per inadempimento in caso di spostamento delle opere che il Comune non ha mai accettato. Ecco perché questo contratto é in dubbio di validità, in quanto non conforme alla delibera di accettazione e difforme anche da quanto dichiarato in Commissione Cultura”.
“In primavera, in occasione della mostra di Franco Fontana – ha proseguito Di Iacovo – ho chiesto, pur riconoscendo il valore della collezione Paglione, l’autorizzazione per lo spostamento e lui ha detto di no. Non è possibile dire no a qualsiasi mostra perché la precedente amministrazione, al fotofinish, ha promosso una donazione con una clausola bizzarra. La delibera non prevede assolutamente la restituzione delle opere e lo stesso presidente di Commissione aveva sottolineato che non sussisteva alcun obbligo. Paglione, però, ha continuato con la richiesta di riavere i dipinti e ha anche minacciato di aprire un contenzioso con il Comune. Fino all’ultimo cercherò di fagli cambiare idea, ma siamo pronti a restituire le opere, perché riteniamo inaccettabile il fatto di non poter ospitare alre mostre e di rinunciare all’attività programmatoria. Qualsiasi altra ipotesi – ha concluso – per noi va bene”.