Pescara. Per mesi ha seminato il panico tra i coetanei, minacciandoli con coltelli e bastoni, per farsi consegnare soldi e telefonini, ma è stato arrestato dai Carabinieri. In una comunità di recupero, su disposizione del Tribunale dei Minori dell’Aquila, è finito un 16enne di origini romene.
Il giovane, come ricostruito dai Carabinieri della Stazione di Pescara Scalo, dal mese di gennaio ha iniziato a taglieggiare propri coetanei, minacciandoli, al fine di farsi consegnare quello che avevano. Riconosciuto ormai come “bullo”, il giovane, insieme ad un complice non ancora identificato, in tre circostanze ha rapinato dei gruppi di ragazzi. I colpi venivano consumati all’uscita di scuola: il 16enne, una volta ottenuto quanto richiesto, per essere sicuro che tutto quanto gli fosse consegnato, arrivava perfino a perquisire le proprie vittime.
Fondamentale è stato per i militari il contributo offerto dalle vittime che hanno riconosciuto il giovane descrivendolo minuziosamente; sulla base di tali indicazioni gli inquirenti hanno approfondito le ricerche utilizzando Facebook, grazie al quale sono riusciti ad individuare una rosa di possibili autori.
Ulteriori riscontri investigativi hanno permesso di individuare il rapinatore che, però, nel frattempo si era trasferito in Romania dai propri familiari. Mentre venivano avviate le procedure per il suo arresto all’estero, il giovane ha fatto intanto rientro in Italia, dove ad attenderlo ha trovato i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Pescara che hanno coadiuvato i militari della Stazione per le ricerche e l’esecuzione dell’arresto.