Pescara: “Professore illegittimo” al Misticoni, i genitori scrivono al ministro Giannini

Pescara. “Un insegnante illegittimo e la pubblica amministrazione sorda”: questa la doppia denuncia dei genitori rappresentanti di una classe del liceo musicale Misticoni di Pescara, che sono arrivati a scrivere al ministro Giannini dopo due anni di proteste inascoltate.

Ezio Angelozzi ed Elisabetta Pisciscelli, genitori rappresentanti della 4°A del liceo musicale Misticoni di Pescara, hanno iniziato nel 2013 a raccogliere le lamentele della classe sui metodi “inopportuni” utilizzati da un insegnante durante le sue lezioni: “Reazioni stizzite del docente”, racconta Angelozzi, “che per sua stessa ammissione, con tanto di scuse ufficiali, ha scagliato uno zaino contro un muro perché un ragazzo aveva dimenticato a casa un libro di testo”. E le anomalie denunciate dai genitori consisterebbero anche in “interrogazioni, con relative votazioni registrate, svolte sul marciapiede davanti all’istituto di viale Kennedy e al bar dietro la scuola”, aggiunge Elisabetta Pisciscelli.

Preoccupati da ciò che i ragazzi raccontavano, i due genitori hanno fatto partire le prime segnalazioni all’allora preside Matilde Tomassini e al dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale, Ernesto Pellecchia, ricevendo rassicurazioni su ispezioni e provvedimenti, “ma nulla è stato mai fatto”, sostiene Angelozzi, “mentre il professore continuava a gestire malamente la classe, al punto che circa il 70 per cento dei ragazzi riportava voti insufficienti”. Raccolte firme ed esposti agli organi competenti non hanno trovato risposta, al punto da indurre i rappresentanti a rivolgersi a un legale, l’avvocato Luisa Sergiacomo, che ha chiesto l’accesso agli atti per verificare la legittimità della posizione del professore al centro delle polemiche.

“Il professore”, riporta la legale, “è stato assunto a tempo indeterminato nel 2010, dalla preside Tomassini, in quanto risultava in servizio presso una scuola di un’altra città e ha sottoscritto contemporaneamente, presso il Misticoni, un contratto per ore aggiuntive, oltre l’orario previsto dal contratto nazionale di lavoro, ammissibile solo a condizione che il docente sia già in servizio nella stessa scuola, come previsto dal regolamento delle supplenze”. Dall’avvocato e dai suoi rappresentati sono partite lettere raccomandate ai dipartimenti scolastici provinciali e regionali, ma il docente è stato riconfermato al Misticoni anche per gli anni scolastici successivi, “secondo un regolamento”, spiega ancora l’avvocato Sergiacomo, “che preveda la possibilità di utilizzare, sui posti disponibili nei licei musicali e coreutici di nuova istituzione, i docenti titolari delle classi e in possesso di diploma di vecchio ordinamento o di diploma accademico di secondo livello in materie musicali”. Le indagini dell’avvocatessa, però, hanno appurato altre presunte illegittimità: “Dall’esame dei titoli di studio dichiarati ed esibiti dal professore”, sostiene ancora Luisa Sergiacomo, “è emerso non solo che lo stesso non è mai stato in possesso di alcuno dei titoli prescritti dalla legge, potendo vantare semplicemente un diploma accademico di primo livello e altri di secondo livello ma non nelle discipline richieste dalla legge, ed è stato ammesso nella graduatoria di utilizzazione pur non essendo titolare nelle classi di concorso in questione senza i requisiti essenziali”.

“E’ palese, pertanto, come la nomina del docente fosse illegittima ab origine”, riprendono i genitori rappresentanti di classe, “Ciò nonostante, è stato sino ad oggi sempre confermato, in spregio alle nostre reiterate segnalazioni effettuate agli organi competenti per la manifesta incapacità del professore di assolvere il proprio ruolo di docente ed educatore nel rispetto dei principi volti a promuovere la crescita umana e culturale degli alunni”. Con il passare degli anni, è subentrata alla Tommasini la nuova preside, Gabriella Consolazio: “Anche lei ha manifestato all’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo perplessità sulla legittimità del contratto stipulato nel 2010 dalla precedente amministrazione scolastica”, aggiunge l’avvocato Sergiacomo, ma all’inizio dell’anno scolastico corrente il professore è tornato sulla sua cattedra e nessuna risposta è giunta dagli uffici della pubblica amministrazione.

Per questo da circa due settimane Angelozzi, Piscicelli e l’avvocato Sergiacomo hanno scritto una lettera al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e, per conoscenza al Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, e al governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, chiedendo “tutte le verifiche del caso relativamente alla legittimità di tale condotta, lesiva, vista la gravità degli addebiti contestati, non solo di norme giuridicamente stabilite, ma anche di diritti ed interessi legittimi del cittadino non controversi nel rapporto con la pubblica amministrazione”.

“Il protrarsi di detta situazione contra ius”, si legge nella missiva, “comporta, oltretutto, profili di responsabilità per danno erariale nei confronti della pubblica amministrazione, costretta ad erogare più stipendi”. “Ma ciò che è più sconcertante”, commenta Ezio Angelozzi, “è la mancanza di risposte adeguate da parte di una pubblica amministrazione sorda , che non risponde a dei genitori lecitamente preoccupati per i loro ragazzi, disattendendo le più elementari norme che regolano l’azione amministrativa e la trasparenza”.

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